Caso Ragusa, quando la mamma di Antonio Logli disse: “Roberta non se ne sarebbe andata”
"Roberta da sola non sarebbe partita" lo dice Giancarla Tabucchi, la madre di Antonio Logli, all'indomani della scomparsa della nuora Roberta Ragusa, da Gello San Giuliano Terme. Quello che non sa è che la procura la sta intercettando."Speriamo che la trovino viva", dice al marito Valdemaro Logli, che qualche giorno dopo i fatti, invece, finì sui giornali per un insolito viaggio verso le proprietà dell'isola d'Elba, in compagnia del figlio. La signora Logli sembra preoccupata "Per le cose che ci sono, speriamo che sia viva", dice, sottolineando che non è riuscita a ottenere da suo figlio una risposta sincera quando gli ha chiesto se aveva un'altra donna.. "‘Ma te c'hai n'altra?' gli ho chiesto" – racconta Giancarla al marito "e lui: "Te lo vengo a dire a te". L'altra, ovviamente, c'era, ed era Sara Calzolaio, l'attuale compagna.
Sono passati ormai sette anni da queste tormentate conversazioni, come scrive ‘Giallo' – che le pubblica nell'edizione di questa settimana – e i genitori di Antonio Logli, oggi a un passo dalla sentenza di Cassazione, non si sono mai esposti. Eppure in quei giorni, soprattutto la signora Logli sembrava estremamente preoccupata che trovassero qualcosa di compromettente ai danni del figlio, ma ugualmente consapevole che Roberta, di sua volontà, non se ne sarebbe mai andata, per il grande attaccamento che nutriva per i figli. Lo confermano anche gli assistenti sociali che in quei mesi monitorano la tranquillità della famiglia Logli, affermano che la nonna dei piccoli sembra nutrire la convinzione che la madre non li avrebbe abbandonati.
Eppure oggi i giovani Alessia e Daniele Logli, sono convinti che ‘Roberta', come la chiamano, sia andata via volontariamente. Speriamo che non si sia rifatta una vita senza di noi", dice in tv la secondogenita di Roberta. Per due Corti in due gradi di giudizio, tuttavia, Roberta non se n'è andata ma è stata inseguita e uccisa dal marito Antonio Logli, che si sarebbe poi disfatto del cadavere, per simulare l'allontanamento volontario. Il 10 luglio sarà Cassazione a scrivere la parola fine sulla triste vicenda di Roberta Ragusa.