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Caso Penati: respinta la richiesta di arresto per l’ex Presidente della Provincia di Milano

Secondo il Gip i reati contestati all’esponente del Pd sono prescritti. Arrestati invece l’ex assessore di Sesto San Giovanni, Pasqualino Di Leva e l’architetto Marco Magni, entrambi accusasti di corruzione.
A cura di Antonio Palma
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Flippo Penati

Nuovi sviluppi per la vicenda delle tangenti per la riqualificazione dell'area Falck a Sesto San Giovanni, nel milanese. La Guardia di Finanza ha arrestato l’ex assessore del comune, Pasqualino Di Leva, e l'architetto Marco Magni, entrambi accusati di corruzione. Respinta, invece, la richiesta di arresto per l’ex Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati e per il suo ex braccio destro, Giordano Vimercati, secondo il Giudice per le indagini preliminari i reati per cui sono indagati sono ormai in prescrizione.

Per i Pm che seguono le indagini, infatti, le ipotesi di reato erano di concussione, ma il gip le ha derubricate a semplice corruzione, reato che ha tempi di prescrizione più brevi. Le accuse contestate, infatti, sono di aver accettato mazzette dagli imprenditori Giuseppe Pasini e Piero Di Caterina nel periodo dal 2001 al 2002 e quindi prescritte.

Il sistema corruttivo sorto nella ex Stalingrado d’Italia è comunque ben descritto dai giudici, che hanno scoperto episodi fino ad anni più recenti che hanno portato all’arresto l’ex assessore e dell’architetto. Erano routine i passaggi di somme di danaro per concessioni edilizie e in generale per tutto quello che riguardava il piano urbanistico della zona. Il Giudice Magelli nei suoi atti ha voluto precisare che, nonostante la prescrizione, le indagini hanno individuato l'esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione di Penati e Vimercati, sia quando erano amministratori di Sesto San Giovanni sia, poi, quando sono passati a dirigere la Provincia di Milano.

L’inizio del sistema risalirebbe già agli anni novanta ed è stata portata alla luce soprattutto dopo le dichiarazioni di alcuni imprenditori che hanno accusato le varie amministrazioni di Sesto San Giovanni che si sono susseguite nel tempo, tutte di centrosinistra.

Per il Presidente dimissionario del Consiglio regionale lombardo un’ottima notizia nonostante vi fossero “gravi indizi di reato ed esigenze cautelari”, canta vittoria, infatti, l’esponente del Pd che dice “oggi si sgretola e va ulteriormente in pezzi la credibilità dei miei accusatori” riferendosi ai due imprenditori che lo accusano, “il gip ne ha riconosciuto l'inattendibilità, smentendoli nei fatti”. “Le loro dichiarazioni relative alla concussione si sono rivelate non attendibili” ha spiegato Penati, ribadendo, ancora una volta, la sua totale estraneità ai fatti a lui attribuiti.

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