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Caso Nessy Guerra, a che punto siamo: rilasciato l’ex marito, lei è ancora bloccata in Egitto con la figlia

Nessy Guerra e la sua bambina sono ancora bloccate in Egitto, mentre l’ex marito che l’ha accusata ingiustamente di adulterio e che sta cercando in tutti i modi di toglierle l’affidamento di sua figlia è stato rimesso in libertà alcuni mesi fa, dopo 82 giorni di prigione. A Fanpage.it parla l’avvocata della 25enne: “La situazione è veramente preoccupante”.
A cura di Eleonora Panseri
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Nessy Guerra, 25 anni.
Nessy Guerra, 25 anni.

Nessy Guerra e la sua bambina sono ancora bloccate in Egitto, mentre l'ex marito, che l'ha accusata ingiustamente di adulterio e che sta cercando in tutti i modi di toglierle l'affidamento di sua figlia, è stato rimesso in libertà alcuni mesi fa dopo 82 giorni di prigione.

"Le accuse di adulterio sono decadute e ora Nessy sta affrontando il processo di affidamento della bambina che vede coinvolte lei e la madre di Tamer Hamouda (l'ex marito, ndr). L'avvocato che sta seguendo il caso in Egitto ha presentato un'istanza per affidare la bimba alla mamma di Nessy, ha vinto ma Hamouda ha presentato un altro appello".

È quanto ci spiega Agata Armanetti, l'avvocata della 25enne sanremese che ormai da più di un anno è bloccata nel Paese del marito (egiziano di origini ma cittadino italiano) insieme alla bimba nata dalla loro unione.

Le due vivono sotto protezione dopo che l'uomo ha promesso una taglia a chi gli avrebbe riportato la minore e ha messo in atto continue intimidazioni, anche nei confronti delle autorità italiane in Egitto.

"Avevo presentato una richiesta per l'estradizione e lui è rimasto in prigione per 82 giorni. Poi lo stato di fermo è decaduto. Ora Nessy vive in un luogo protetto mentre lui è libero e, dopo aver diffamato i nostri consoli, fa video deliranti", racconta ancora la legale.

Tempo fa Hamouda è stato condannato in Italia in via definitiva dalla Cassazione a 2 anni, 11 mesi e 27 giorni, per percosse, lesioni, stalking, violazione di domicilio, violenza sessuale, furto e truffa ai danni di un'altra donna con cui aveva avuto una precedente relazioni.

L'ex marito della ragazza è indagato a Genova anche per maltrattamenti nei confronti di Nessy, per sottrazione di minori e revenge porn, dopo che aveva diffuso in rete sue foto e video intime. In Egitto l'aveva denunciata per adulterio e prostituzione, indagine che fortunatamente è stata archiviata.

"La bambina non può andare all'asilo, i genitori di Nessy sono lì con lei perché temono che le succeda qualcosa e i soldi che hanno risparmiato stanno per finire, visto che sono in affitto e devono sostenere anche le spese legali. Mentre il suo ex marito, su cui pende una richiesta di estradizione, ora è fuori dal carcere".

"Tra l'altro lui nell'ultima udienza, pur non essendo parte nel giudizio, perché la causa intercorre tra Nessy e la suocera che in primo grado aveva ottenuto l'affidamento della bambina, ha ricusato la Corte e ora la decisione è attesa per il prossimo 5 aprile", spiega ancora Armanetti.

La ricusazione è un istituto processuale che consente alle parti di assegnare il processo a un giudice differente rispetto a quello che lo ha avviato. Se ciò dovesse avvenire, la causa per l'affidamento della bambina ripartirebbe da zero.

A luglio 2024 il caso di Nessy era arrivato in Senato all’attenzione del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Siamo lavorando, il nostro obiettivo è trovare soluzione positiva e rapida nel superiore interesse della minore”, aveva spiegato il titolare della Faresina.

Ma Nessy e la sua legale non hanno più ricevuto segnali da parte del Ministero e, dopo il rilascio di Hamouda, la situazione si è di nuovo bloccata.

"Nessy la sento tutti i giorni, purtroppo sta avendo problemi di salute causati dallo stress, non ce la fa più. È bloccata in un posto dove non può uscire nemmeno per fare una passeggiata perché teme che le possa succedere qualcosa", ha raccontato la legale della 25enne.

"La situazione è veramente preoccupante e non si spiega perché lo Stato italiano possa permettere che una propria concittadina, mamma di una bambina che è anche cittadina italiana e ha subito ogni tipo di vessazione, diffamazione e violenza possa essere rivittimizzata da un sistema giudiziario che non garantisce un'attenta indagine sull'esercizio della genitorialità", ha aggiunto la legale.

"Il signor Tamer nonostante tutte le sue esternazioni effettuate anche in Tribunale non è mai stato sottoposto ad alcuna analisi sulla sua capacità di genitore e tantomeno sua madre, affidataria della minore Aisha in primo grado. Nessy viene giudicata da un tribunale che non è attento all'interesse superiore del minore di vivere in un ambiente sereno con adeguate caratteristiche educative", ha denunciato Armanetti.

"Nessy rischia che la sua bambina venga consegnata ad una nonna anziana e priva di capacità educative, totalmente accondiscendente ai voleri di un figlio che ha problemi evidenti di equilibrio mentale, che probabilmente fa ancora uso di stupefacenti e che ha compiuto dei reati simili in passato per i quali deve ancora scontare una condanna nel nostro Paese".

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