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Omicidio di Nada Cella

Caso Nada Cella, si cerca nuovo testimone: “Ho visto fuggire un motorino nero con una giacca senape”

Caso Nada Cella, si cerca un nuovo testimone: si tratta di un uomo che la mattina del 6 maggio 1996, giorno della morte della 24enne, telefonò al 113 in maniera anonima affermando di aver visto “fuggire un motorino con una giacca color senape”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ho visto fuggire un motorino nero con una giacca senape". Comincia così la telefonata arrivata al 113 di Chiavari (Genova) la mattina del 6 maggio del 1996, giorno dell'omicidio di Nada Cella. L'uomo potrebbe essere un nuovo testimone sulle cui tracce si stanno muovendo gli inquirenti per risolvere il caso della segretaria 24enne che venne uccisa quella giornata nello studio del commercialista Marco Soracco.

Quella mattina di 25 anni fa l'uomo vide una donna fuggire su un motorino da via Marsala proprio intorno all'ora in cui Nada fu uccisa nell'ufficio del commercialista dove lavorava come segretaria. Il presunto testimone aveva telefonato al 113 intorno alle 12.45 dicendo di avere visto, tra le 9 e le 9.30, una donna con una giacca color senape fuggire. Gli investigatori della squadra mobile di Genova, coordinati dal sostituto procuratore Gabriella Dotto e dal procuratore Francesco Pinto, stanno cercando di risalire a quel testimone che però rimase anonimo.

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Nelle scorse settimane è stato sequestrato un motorino immatricolato negli anni Novanta ad Annalucia Cecere, l'ex insegnante di 53 anni, indagata per l'omicidio. Secondo gli inquirenti sarebbe stata lei ad ammazzare Nada perché voleva prenderne il posto sul lavoro e perché era interessata a Soracco. Sul motorino, che era conservato in un box a Boves, dove la donna vive attualmente, sono state trovate tracce compatibili con sangue che adesso sono analizzate dagli uomini della scientifica. I reperti trovati sul luogo del delitto sono stati consegnati al genetista Emiliano Giardina, lo stesso di Ignoto 1 del caso Yara Gambirasio, che dovrà estrarne il Dna e compararlo con tutti quelli prelevati ai vari protagonisti della vicenda.

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L'ex insegnante, interrogata la scorsa estate, ha negato il suo coinvolgimento dicendo che quel giorno stava facendo le pulizie da un dentista a Sestri Levante. Anche Soracco è stato sentito dagli inquirenti ma ha spiegato di non ricordare nulla, mentre dalle indagini è anche emerso che nei mesi successivi all'omicidio la madre dell'uomo aveva detto a una sua amica di avere saputo che un prete delle Saline aveva ricevuto la confessione di una ragazza che si auto accusava.

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