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Caso Morosini, i tre medici imputati condannati per omicidio colposo

I giudici del tribunale monocratico di Pescara hanno condannato tutte le parti in causa: il medico del 118 Vito Molfese a un anno di reclusione, il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini e il medico del Pescara Ernesto Sabatini a otto mesi per omicidio colposo.
A cura di Charlotte Matteini
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Pescara vs Livorno

Due anni di reclusione per il medico del 118 Vito Molfese e assoluzione perché il fatto "non costituisce reato" per i medici Manlio Porcellini ed Ernesto Sabatini. Queste le richieste di condanna e assoluzione formulate dal pubblico ministero Gennaro Varone, nei confronti degli imputati al processo per la morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012. Il calciatore, durante la partita Pescara – Livorno si accasciò improvvisamente a terra al ventinovesimo minuto del primo tempo, stroncato da un'improvvisa crisi cardiaca, scatenata da una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena, di cui Morosini soffriva.

Secondo il Pm, il medico del 118 avrebbe "abdicato al proprio esercizio di ruolo e per questo motivo la sua sarebbe una "colpa grave e inescusabile, fuori da ogni protocollo medico" e pertanto passibile di condanna a due anni di reclusione. "Perché Molfese, che essendo il medico con la formazione più adeguata, aveva il dovere di intervenire, ha consentito allo spostamento sconsiderato di Morosini sulla barella e non ha proceduto all'utilizzo del defibrillatore?", si chiede l'accusa. "Non avremo mai la certezza che seguendo correttamente il protocollo si sarebbe salvata la vita di Morosini, ma è inaccettabile che quando esiste una chance chi ha il dovere di agire non agisca". Per gli altri due medici, invece, Varone ha chiesto l'assoluzione perché avrebbero fatto "quanto potevano sulla base delle proprie competenze".

"Siamo certi che la mentalità del capro espiatorio resterà fuori da questo processo e rileviamo come il diritto di questa difesa ad esercitare il proprio ruolo risulti compromesso, vista la genericità e indeterminatezza dell'imputazione", ha commentato l'avvocato Alberto Lorenzi, difensore di Vito Molfese, chiedendo la nullità delle accuse a carico del proprio assistito e l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato. "Non c'è riferimento ad alcuna norma che imponesse a Molfese di intervenire, il medico del 118 si trovava nella postazione all'esterno degli spalti per garantire la sicurezza degli spettatori ed erano altri ad essere incaricati di fornire quel tipo di soccorso in campo", ha sostenuto l'avvocato Lorenzi durante l'arringa difensiva.

Nonostante il pubblico ministero avesse chiesto quindi l'assoluzione per due imputati su tre, i giudici del tribunale monocratico di Pescara hanno invece condannato tutte le parti in causa: il medico del 118 Vito Molfese a un anno di reclusione,  il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini e il medico del Pescara Ernesto Sabatini a otto mesi per omicidio colposo. Oltre alla reclusione, i tre imputati sono stati condannati, insieme alla Asl di Pescara e alla società Pescara Calcio, al pagamento di una provvisionale di 150mila euro. L'avvocato di parte civile, per conto della sorella del calciatore, aveva chiesto un risarcimento danni complessivo di 330mila euro, tra danni patrimoniali e non patrimoniali.

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