Caso Monte Paschi, è caccia ai documenti segreti
Ormai è caccia ai documenti contabili non ufficiali del Monte Paschi Di Siena. La Procura senese che indaga sul caso Mps , infatti, è convinta che dietro alla contabilità ufficiale ci siano molte verità nascoste, come quella dell'operazione Alexandria sui derivati, e ha sguinzagliato i militari della Guardia di Finanza per cercare di mettere le mani in quei cassetti segreti che nasconderebbero operazioni finanziarie per truccare i conti della banca. In particolare per quanto riguarda l'ex numero uno del gruppo senese e dell'Abi, Giuseppe Mussari, gli inquirenti starebbero valutando anche i reati di falso in bilancio e turbativa di mercato e, come rivela Repubblica, i militari starebbero setacciando i suoi computer per trovare delle tracce di queste manovre ai danni dei risparmiatori. Nel mirino dell'inchiesta attualmente alcuni movimenti e bonifici poco chiari sempre nell'affare dell'acquisito di Antonveneta che oltre ad aver rappresentato un esborso fuori misura da parte di Mps, hanno avuto un travaglio molto particolare. Quello che non quadra sono una parte degli otto bonifici effettuati dalla banca senese tra il maggio del 2008 e aprile del 2009 per Antonveneta. Se la gran parte di quei soldi rappresentano il costo dell'acquisto della banca e le spese accessorie, la finalità del restante esborso rimane ancora poco chiara soprattutto per il percorso controverso che ha seguito per arrivare a destinazione. Gli inquirenti sono al lavoro e stanno setacciando i computer di Mussari per scovare tra i documenti e le email cancellate le verità nascoste dietro il caso Monte Paschi. Anche se non è ancora chiara la pista che i pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso stanno seguendo, l'ipotesi più probabile per quei bonifici al momento è che servissero a pagare una possibile tangente.