Caso Meredith, Sollecito assolto dall’accusa di vilipendio delle forze di polizia
Nuova assoluzione per Raffaele Sollecito, il giovane pugliese per anni al centro di una complessa vicenda giudiziaria, quella legata all’omicidio a Perugia della studentessa inglese Meredith Kercher. Già definitivamente assolto anni fa dall’accusa di omicidio, oggi il giudice unico di Firenze lo ha assolto “perché il fatto non sussiste” in un procedimento nato in seguito alla pubblicazione nel 2013 negli Stati Uniti del libro “Honor bound, il mio viaggio all'inferno e ritorno con Amanda Knox”. Raffaele Sollecito era stato rinviato a giudizio per vilipendio delle forze di polizia in relazione ad alcuni passaggi del libro inedito in Italia: quel libro è un racconto della vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista a partire dal novembre 2007, dopo la scoperta del cadavere di Meredith Kercher nella casa di via Della Pergola 7 a Perugia. Una sentenza di assoluzione è arrivata anche per lo scrittore americano Andrew Gumbel, co-autore del volume. Sollecito era anche accusato di diffamazione nei confronti del magistrato perugino Giuliano Mignini che ha però rimesso la querela. Il procedimento a carico del pugliese si è quindi chiuso anche per questo capo d'imputazione.
"Raffaele ancora dichiarato estraneo ai fatti" – “Si è chiusa – ha detto l’avvocato Alfredo Brizioli, che ha difeso Gumbel e Sollecito insieme alla collega Francesca Bacecci – un'altra pagina legata alla dolorosa vicenda dell'omicidio di Meredith Kercher e Raffaele è stato ancora dichiarato estraneo ai fatti”. Sollecito è rimasto in carcere per circa quattro anni, insieme anche alla americana Amanda Knox, perché accusato di concorso in omicidio della studentessa inglese assassinata a Perugia nel 2007. La sua assoluzione definitiva – l’unico condannato per l’omicidio di Meredith è stato il giovane ivoriano Rudy Guede – è arrivata il 27 marzo 2015.