Caso Martina Rossi, la Cassazione conferma le condanne: 3 anni di carcere a Albertoni e Vanneschi
Dopo il colpo di scena dello scorso 26 agosto, quando la Cassazione ha rinviato l'udienza finale del processo sulla morte di Martina Rossi, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi sono stati condannati nella giornata di oggi 7 ottobre a 3 anni di reclusione per l'accusa di tentata violenza sessuale di gruppo, confermando di fatto quanto deciso in appello-bis in primavera. La studentessa ligure morì cadendo dal balcone di una stanza d'albergo a Palma di Maiorca dove era andata in vacanza con alcune amiche. Secondo l'accusa, la ragazza avrebbe cercato di sfuggire a un tentativo di stupro dei due. I giudici della Suprema Corte hanno dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai due imputati contro la sentenza emessa in sede di appello-bis dai giudici di Firenze lo scorso 28 aprile.
La richiesta della procura
Il sostituto Procuratore Generale della Cassazione Elisabetta Ceniccola aveva chiesto la conferma delle condanne a 3 anni per tentata violenza di gruppo per Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni. Il sostituto Procuratore aveva chiesto nella sua requisitoria la conferma sollecitando il rigetto dei ricorsi presentati dalle difese contro la sentenza emessa dalla Corte d'appello di Firenze che aveva per prima condannato i due imputati.
Il rischio di un ulteriore rinvio e la ricusazione della Corte
"Non abbiamo mai fatto qualcosa per arrivare alla prescrizione, vogliamo un giusto processo", così gli avvocati Lorenzo Brunetti Buraggi, Carlo e Stefano Buricchi in difesa di Luca Vanneschi al loro arrivo in Cassazione prima dell'udienza che ha confermato la condanna a 3 anni per gli imputati Secondo le prime indiscrezioni, il legale di Luca Vanneschi Franco Coppi ha richiesto la ricusazione della Corte. "Un ulteriore ostacolo al pronunciamento della Cassazione e un altro passo verso la prescrizione" hanno commentato le attiviste di Non Una Di Meno, presenti davanti alla sede della Cassazione riunite in un sit-in per Martina Rossi
Il rinvio dell'udienza al 7 ottobre
Il reato di tentata violenza sessuale di gruppo avrebbe dovuto/dovrebbe andare in prescrizione tra dieci giorni. Il rinvio dell'udienza inizialmente fissata per lo scorso 26 agosto sarebbe stato richiesto dalla difesa per un "errore nell'assegnazione della sezione che avrebbe dovuto occuparsi del caso". Secondo i legali dei due giovani, il processo avrebbe dovuto essere trattato dalla sezione ordinaria, la Quarta penale, poiché il termine di prescrizione non sarebbe stato imminente. Per questi motivo, secondo la difesa, non vi sarebbe stato motivo di assegnare il processo alla sezione feriale. "Contavamo di chiudere finalmente una vicenda giudiziaria che va avanti da 10 anni – aveva dichiarato in quell'occasione a Fanpage.it l'Avvocato Stefano Savi, legale della famiglia Rossi -. Purtroppo questo non è accaduto". Sul blog aperto da Vanneschi riguardo la vicenda giudiziaria della quale, secondo quanto scrive online, si sente "vittima", l'Avvocato Savi aveva dichiarato: "Non rappresenta un ostacolo al processo. Si tratta di un tentativo vano di influire sulle sorti del processo che dovrebbero, a rigor di legge, dovrebbero essere sempre le stesse.
La vicenda giudiziaria sul caso Martina Rossi
Martina Rossi era partita per una vacanza con le amiche nel 2011. A Palma di Maiorca, poi, avrebbe incontrato Albertoni e Vanneschi. Nella stanza 609 dell'hotel Santa Ana, i due avrebbero cercato di abusare della ragazza e lei, per sfuggire alla violenza, avrebbe scavalcato la ringhiera del balcone. La ragazza è caduta di sotto e, secondo quanto appurato, sarebbe stata agonizzante per almeno 35 minuti prima di morire. Nel 2018 i due imputati vennero condannati ad Arezzo in primo grado a 6 anni di reclusione per tentato stupro e morte in conseguenza di un altro reato (poi entrato in prescrizione). Il 9 giugno del 2020, la Corte d'Appello di Firenze aveva assolto i due "perché il fatto non sussiste". La Suprema Corte di Cassazione ha poi annullato la sentenza dopo il ricorso dei familiari di Martina, disponendo un nuovo processo per i due imputati. La Corte d'Appello di Firenze, durante il processo bis, aveva poi disposto la condanna per i due imputati a 3 anni di reclusione per tentata violenza sessuale.