Caso Marianna Greco, i risultati dell’autopsia: “Materiale biologico sotto le unghie”
Sono già stai diffusi i primi risultati della seconda autopsia sul cadavere di Marianna Greco, la 37enne morta con quattro coltellate il 30 novembre del 2016. Il corpo è stato riesumato ieri nell'ambito della nuova indagine voluta dalla famiglia di Marianna per fare chiarezza sulle circostanze di una morte archiviata come ‘suicidio'. Sotto le unghie della donna sono state trovate e prelevate tracce di materiale biologico che verranno inviate al Ris di Roma, il reparto di investigazioni scientifiche, a cui spetterà anche il compito di esaminare altri reperti (campioni di pelle e di tessuto). Non sono stati riscontrati segni di difesa.
La prima ipotesi di reato della Procura di Lecce è stata quella di ‘istigazione al suicidio', nei confronti dell'ex marito di Marianna, l'imprenditore Emanuele Maontinaro. Il capo di imputazione è stato poi convertito in ‘omicidio volontario' per consentire una serie di indagini, proprio nei giorni che hanno preceduto il nuovo esame sul corpo della Greco, affidato dalla procura al patologo Francesco Introna, giù perito del caso Cucchi.
Sotto la lente dei tecnici le tracce biologiche presenti sotto le unghie di Marianna, trovata morente nel letto matrimoniale della sua casa di Novoli, un ciuffo di capelli chiuso nella sua mano e piccoli tagli presenti sulle dita. Nessuna traccia, secondo i nuovi accertamenti, si può ricondurre a una colluttazione. La famiglia, tuttavia, ha sempre nutrito la convinzione che Marianna non si sia tolta la vita e solo dopo tre anni dalla morte ha ottenuto l'apertura di un'indagine da parte della Procura di Lecce. Assistita dall'avvocato Francesca Conte, la famiglia Greco, si è avvalsa dell'ausilio di consulenti informatici che attraverso l'esame del cellulare e del computer di Marianna, hanno ricostruito il suo vissuto. Sospetti ha destato una mail scritta da Marianna a un amico, dove chiedeva di pubblicare ‘la sua storia', se le fosse ‘successo qualcosa di spiacevole'. La mail risale al 27 gennaio 2013, tre anni prima della morte.