Caso Liliana Resinovich, Sterpin conferma la loro relazione: “Avevamo un codice per comunicare”
"Quando sei triste pensa che ti amo è un messaggio che non si manda a una persona qualunque". A parlare è Claudio Sterpin, 83enne amico di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa un anno fa a Trieste e trovata cadavere il 5 gennaio nel bosco dell’ospedale psichiatrico di San Giovanni, a un paio chilometri da casa.
Intervenendo nella trasmissione in onda questa sera su Rai 3 di Chi l'ha visto?, ha confermato la relazione tra lui e la donna, parlando anche di un codice che utilizzavano per comunicare tra di loro senza essere scoperti dal marito di Liliana, Sebastiano Visintin. "Giocavamo un questo modo perché non si capiva più di tanto", ha detto.
Sterpin ricorda di essere rimasto stranito quando ha telefonato per l'ultima volta sul cellulare di Liliana e ha risposto il marito: "L'avevo chiamata 4 volte quel giorno, poi l'ultima intorno alle 15, l'unica a cui ho avuto risposta. Poi alle 21.30 il mio numero è stato bloccato, proprio nel momento in cui andavo in Questura a denunciare la scomparsa di Liliana. Non mi aspettavo potesse mai succedere una cosa del genere. Sono stato accusato di aver inventato tutto, ma come avrei potuto?".
Proprio Visintin però non ha mai creduto a questa versione: "Non sarò io a dire se Sterpin è un bugiardo, è lui che deve dimostrare che dice la verità. Se ci sono delle prove di qualcosa io mi inchino a lui anche se si deve riconoscere che ha infangato Liliana, non conosce e non sa cosa è l'amore", ha detto ai microfoni della trasmissione condotta da Federica Sciarelli.
Tra i presenti in studio anche il fratello di Liliana, Sergio, che ha ribadito di non credere all'ipotesi del suicidio, anche perché sono troppe le domande senza risposta a un anno dalla scomparsa della 63enne. "Non mi risulta che lei volesse essere cremata. Sono disposto a chiedere riesumazione del cadavere per capire le cause della morte", ha detto, ribadendo i dubbi sulla relazione medico legale della Procura.