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Caso Ilaria Alpi: 3 milioni di risarcimento al somalo assolto dopo 17 anni di carcere

La decisione della Corte di Appello di Perugia. Hashi Omar Hassan ha scontato quasi 17 anni di carcere e poi è stato scagionato nella revisione del processo.
A cura di Susanna Picone
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La corte di appello di Perugia ha disposto un risarcimento per ingiusta detenzione di oltre tre milioni di euro – con precisione il risarcimento è di tre milioni 181.000; 500 euro per ogni giorno trascorso in carcere da innocente – in favore di Hashi Omar Hassan. Si tratta del somalo che ha scontato oltre 17 anni di carcere per gli omicidi della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin. La notizia, anticipata dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, è stata confermata all’Ansa da uno dei legali del somalo. Hassan, che è stato poi assolto in un processo di revisione, fu accusato di essere uno dei componenti del commando che uccise nel marzo del 1994 a Mogadiscio gli inviati del Tg3 da Ahmed Ali Rage, detto Gelle, suo connazionale. Sulla base di quella testimonianza, l’uomo fu condannato nel 2000 a 26 anni di carcere dalla corte di assise di appello di Roma. Successivamente Gelle, rintracciato da “Chi l’ha visto?”, confessò di aver dichiarato il falso. Disse che in cambio della sua testimonianza avrebbe ottenuto la promessa che avrebbe lasciato il paese africano, dove la situazione sociale era tesissima.

Assolto definitivamente dopo 17 anni di carcere – Hassan, che si è sempre proclamato innocente, dopo aver trascorso 17 anni in carcere il 19 ottobre del 2016 è stato definitivamente assolto dalla corte di appello di Perugia. Il processo di revisione era stato ottenuto dai legali del somalo proprio dopo che il programma televisivo aveva rintracciato il testimone chiave del primo procedimento. Come sottolinea la trasmissione di Rai3, nella sua sentenza di assoluzione, la Corte di secondo grado di Perugia aveva parlato esplicitamente di “attività di depistaggio di ampia portata”, su cui la madre di Ilaria Alpi ha poi chiesto che si faccia luce, mentre la Procura di Roma ha avanzato una richiesta di archiviazione dell'inchiesta.

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