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Caso Guerrina Piscaglia, le ossa nella grotta sono di un animale

“I resti non sono di un essere umano, ma di un animale: un grosso mammifero”. Lo stabiliscono i RIS dopo l’esame dei resti ritrovati in una grotta a pochi chilometri da Badia Tedalda lo scorso maggio. Le ossa sono state esaminate per escludere che potessero appartenere a una delle persone scomparse sul territorio aretino. In cima alla lista c’era il nome di Guerrina Piscaglia, scomparsa nel 2014. Per la sua morte è stato condannato padre Gratien Alabi.
A cura di Angela Marino
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"I resti non sono di un essere umano, ma di un animale: un grosso mammifero". Questa la risposta del Reparto Ris di Roma, al quale la scorsa settimana erano stati consegnati pezzi di scheletro ritrovati per caso da un gruppo di escursionisti in una caverna a pichi chilometri da Ca Raffaello dove sei anni fa scomparve Guerrina Piscaglia. Lo riferisce il "Corriere di Arezzo". Dopo il macabro ritrovamento il pm Marco Dioni, il magistrato della procura di Arezzo che ha condotto le indagini sulla donna scomparsa della donna ha disposto un accertamento per escludere che potesse trattarsi dei resti della donna le cui tracce si sono perse a maggio 2014.

Per la scomparsa di Guerrina Piscaglia è stato condannato in via definitiva a 25 anni di reclusione padre Gratien Alabi, il frate congolese che si ritiene aver ucciso la parrocchiana con cui aveva una relazione e di averne fatto sparire il corpo, depistando le indagini. Alabi, oggi recluso nel carcere di Rebibbia, ha sempre negato ogni addebito. E proprio l'assenza del corpo di Guerrina ha sempre tormentato i familiari della donna. La speranza è che un giorno possano avere una tomba sulla quale portare un fiore. Era stato il "Corriere di Arezzo" a dare notizia del ritrovamento delle ossa nella grotta posta sotto sequestro riaccendendo la speranza della famiglia. Le ossa sono state prelevate dalla parete della grotta a affidate ai laboratori del Ris.

Guerrina è scomparsa il pomeriggio del primo maggio 2014 a Ca Raffaello, exclave toscana in Emilia Romagna, lasciando soli il marito Mirko Alessandrini e il figlio Lorenzo, a cui era legatissima. Dopo che di Guerrina si erano perse le tracce dal cellulare della donna era pariti alcuni sms che sembravano confermare l'ipotesi di un allontanamento. Dalle indagini, tuttavia, è emerso un legame con padre Gretien, il frate congolese che la donna assisteva insieme al marito, preparando per lui i pasti e aiutandolo nelle incombenze domestiche. A confermare il coinvolgimento del religioso nella scomparsa della donna anche la posizione del telefonino del frate, localizzato nello stesso luogo dove si trovava quello donna ogni volta che partivano gli sms.

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