Caso Ciro Grillo, gli indagati potrebbero chiedere il rito abbreviato per lo sconto di pena
Potrebbero chiedere il rito abbreviato nel caso in cui si arrivasse al processo, Ciro Grillo e i tre amici al centro dell'indagine per violenza sessuale dopo la denuncia effettuata da una ragazza di Milano che ha raccontato di essere stata stuprata nell'estate del 2019 in Sardegna dal gruppo. Secondo quanto riportato dall'Ansa infatti in caso di rinvio a giudizio i quattro accusati potrebbero scegliere il rito alternativo, strada che, di fatto, consentirebbe uno sconto di pena fino a un terzo. Inoltre il rito abbreviato permetterebbe di celebrare il processo basandosi su quanto raccolto dal pubblico ministero, ovvero anche e soprattutto il video di 20 secondi conservato sul telefonino di uno dei ragazzi e citato da Beppe Grillo quando sul suo blog ha difeso il figlio e gli altri tre indagati. Dunque sull’ipotesi che la giovane fosse consenziente a quel rapporto sessuale da lei denunciato.
La tesi degli indagati
Mentre il racconto ben dettagliato che la vittima ha consegnato agli inquirenti racconta di un rapporto sessuale non voluto: Silvia, questo il nome della ragazza che accusa i quattro amici, non era consenziente e soprattutto ha raccontato di essere stata costretta a bere vodka una volta rientrata a casa dei quattro dopo una serata in una discoteca dove avevano già consumato diversi cocktail. Dunque la procura di Tempio Pausania probabilmente chiederà a breve il rinvio a giudizio per tutti e quattro o solo per alcuni di loro e a quel punto il giudice per le indagini preliminari dovrà fissare l'udienza preliminare e decidere se si potrà chiedere l'eventuale rito abbreviato. Ma visti i nuovi elementi emersi a carico del figlio di Beppe Grillo e dei suoi tre amici durante gli interrogatori, che allungherebbero ulteriormente i tempi di un mese. Mentre uno degli accusati, che ora si trova in Spagna per motivi di studio, spiega: "Io dormivo, non ho partecipato a nessuno stupro di gruppo". Dunque dopo il rapporto sessuale, sempre consenziente secondo il suo racconto, Francesco Corsiglia, si sarebbe addormentato non prendendo parte alla violenza sessuale perpetrata dagli amici. Mentre Silvia ha raccontato di essere stata violentata dal giovane che l'ha costretta ai rapporti sessuali contro i quali lei ha provato inutilmente a resistere e che mentre la violentavano in gruppo lei avrebbe riconosciuto la voce di tutti e quattro i ragazzi.