Caso Giulia Di Sabatino, il testimone: “Vidi una ragazza con due uomini: era spaventata”
C'è una testimonianza chiave nel caso di Giulia di Sabatino, la ragazza morta nel suo diciannovesimo compleanno a Tortoreto, nel 2015. Si tratta di una persona che la notte della tragedia vide una giovane donna scortata da due uomini proprio sull'altissimo ponte della A14, all'altezza di Tortoreto, ai cui piedi è stata trovata parte del corpo, ridotto a pezzi, dalla ragazza. Si tratta di una testimonianza importante, in quanto, se dovesse trattarsi proprio della diciannovenne, proverebbe che quella notte non era sola. E che, verosimilmente, non era padrona di sé.
Ecco, come riportato in un servizio di ‘Chi l'ha visto', la testimonianza:
Ho notato sulla corsia di emergenza, quindi sulla mia destra, tre persone che camminavano a piedi in direzione opposta alla mia. Erano due uomini e una donna, tutti in pantaloni chiari. La donna era la centro ed era sostenuta dai due uomini che la tenevano a braccetto e sembrava che la ragazza fosse spaventata. Ho pensato che avesse assistito a un incidente ma andando avanti non ho notato nulla. La ragazza era di carnagione bianca con i capelli chiari, anche gli uomini erano di carnagione bianca. La cosa che mi ha sorpreso era il fatto che in autostrada, per di più di notte, le persone non camminano a piedi, pertanto dopo aver letto la notizia (del ritrovamento del cadavere di Giulia, ndr) ho pensato di presentarmi in caserma per riferire i fatti.
L'indomani, alcuni frammenti del corpo della ragazza vennero trovati sulla corsia stradale sottostante. I genitori poterono riconoscere Giulia attraverso una scarpa e altri indumenti. Non fu possibile effettuare un'autopsia completa perché alcune parti di Giulia erano sparite. Non fu possibile, quindi, neanche stabilire con certezza la causa della morte. La magistratura concluse con una morte per precipitazione avvenuta per suicidio. Le indagini, sollecitate dalla famiglia, sono state archiviate nell'agosto del 2019 facendo dunque cadere la posizione dei tre indagati.
Si tratta di un automobilista che diede a un passaggio a Giulia; di un giovane che trascorse alcune ore con lei, Davide Pigliacampo e di Giuseppe Totaro, un amico della ragazza il cui nome compare anche in un'inchiesta per pedopornografia e induzione alla prostituzione. In questi cinque anni la famiglia ha sempre ribadito la propria convinzione che Giulia non si sarebbe tolta la vita. La ragazza, infatti, aveva già il biglietto aero per il viaggio in Inghilterra dove, aiutata dalla sorella, avrebbe cominciato una nuova vita. Quando è uscita di casa per l'ultima volta Giulia aveva la valigia pronta.
Nonostante i dubbi dei genitori e gli elementi forniti dalle indagini difensive, il caso è stato archiviato. Per questo Luciano Di Sabatino e Meri Koci, i genitori di Giulia, continuano a rivolgere appelli a eventuali testimoni. "Siamo convinti che nostra figlia sia stata stra trasportata sotto il cavalcavia quando era già morta. Quello che mi fa rabbia è sentire dire che è precipitata o che si è suicidata. Per questo rivolgo un appello a chi, come il testimone verbalizzato l'indomani della tragedia, avesse visto qualcosa". L'uomo che quella notte vide una ragazza bionda sorretta da due uomini, purtroppo, non potrà testimoniare. È deceduto in un incidente.