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Caso Elisa Pomarelli, i Ris in casa di Sebastiani: “Viveva in condizioni indicibili”

“Se l’abitazione è un riflesso della mente bisogna essere preoccupati, un soggetto del genere è in grado di fare qualsiasi cosa”. Così dopo il sopralluogo in casa di Massimo Sebastiani, Roberta Bruzzone. La criminologa ha partecipato stamane all’ispezione dei Ris in casa dell’operaio in qualità di consulente del suo avvocato difensore. “Casa in condizioni indicibili”.
A cura di Angela Marino
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“Non credo che la ragazza sia entrata in questa abitazione viste le condizioni a dir poco indicibili, Massimo Sebastiani ha fatto un salto di qualità andando a vivere nei boschi. È impressionante. Fa specie pensare che un essere umano potesse vivere in quelle condizioni". Così la psicologa forense Roberta Bruzzone, dopo il sopralluogo in casa di Massimo Sebastiani, l'uomo ricercato per omicidio e occultamento di cadavere nel caso di Elisa Pomarelli, la 28enne scomparsa il 25 agosto da Carpaneto (Piacenza). Stamane la criminologa, in veste di consulente di Mauro Pontini, il rappresentate legale dell’operaio, ha partecipato al sopralluogo dei Ris nella casa dove Sebastiani viveva da solo. I militari del Ris hanno eseguito l'ispezione in cerca di tracce del delitto, ma quando sono giunti in casa del taglialegna si sono trovati di fronte a una situazione di sconcertante degrado, tra rifiuti e oggetti accumulati: "Se l’abitazione è un riflesso della mente bisogna essere preoccupati, un soggetto del genere è in grado di fare qualsiasi cosa” ha commentato Bruzzone. "Ci si aspetta una cosa del genere in soggetti psichiatrici schizofrenici gravi che non riescono a badare a se stessi".

Intanto, le ricerche nei boschi del piacentino, dove sembra che Sebastiani si sia rintanato, stanno proseguendo. Dopo il cambio del titolo di reato del caso, da sequestro di persona a omicidio e occultamento di cadavere, la Procura ha ritenuto opportuno ordinare ai volontari impegnati nelle ricerche – circa 150 – di sospendere le loro attività. Si tratta di una misura di sicurezza preventiva. Sebastiani, infatti, latitante da otto giorni, potrebbe essere armato e in condizioni mentali alterate. L'uomo si sarebbe rifugiato nei boschi domenica 25 agosto, lo stesso giorno in cui si ritiene abbia ucciso l'amica Elisa. Alcuni giorni fa i cani molecolari hanno rintracciato nel bosco un giaciglio di fogliame dove è verosimile che l'uomo abbia dormito 24-48 ore prima. Nell'ultimo periodo il 45enne aveva parlato agli amici di un ‘bunker' che intendeva costruire nei boschi e proprio alla luce di questa circostanza gli investigatori stanno cercando una cascina o una baita dove potrebbe aver trovato riparo. Intanto in prefettura a Piacenza è  in corso il vertice con i carabinieri per fare il punto della situazione sulle ricerche.

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