Caso Durigon, Salvini: “Qualche giornalista si occupa di fantascienza, io ringrazio l’Ugl”
"Qualche giornalista si occupa di fantascienza, il mio impegno è come forza di governo". Lo dice Matteo Salvini, parlando in piazza a Milano, per la festa del 1 maggio, intervenendo a un evento dell'Ugl. "Ringrazio l'Ugl che non è il sindacato solo di un comparto", ha dichiarato il segretario del Carroccio.
Il riferimento di Salvini è ai giornalisti di Fanpage.it Sacha Biazzo, Carla Falzone, Marco Billeci e Adriano Biondi che nei giorni scorsi hanno sollevato il velo sui rapporti tra la Lega e il sindacato di destra Ugl, di cui è stato in passato vicesegretario Claudio Durigon, oggi esponente di spicco del governo Draghi e sottosegretario all'economia. L'inchiesta giornalistica di Fanpage.it ruota proprio intorno alla figura del parlamentare leghista, oggi vicinissimo a Matteo Salvini, che prima di entrare a Montecitorio e ricoprire importanti incarichi di governo è stato numero due dell'Ugl.
La sua ascesa avrebbe avuto inizio tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, quando vennero bloccati i conti della Lega nell’ambito dell’inchiesta sui 49 milioni di euro. A gennaio del 2018 Salvini annunciò un “accordo di reciproca e proficua collaborazione” con l’organizzazione sindacale, confermandolo alcune settimane più tardi al congresso Ugl che indicò Francesco Paolo Capone segretario e Durigon vice. L'inchiesta di Fanpage.it racconta come il sindacato abbia fornito uomini nelle aree in cui la Lega tentava di radicarsi, supporto durante gli eventi pubblici e persino la sede del team social di Salvini (la cosiddetta “Bestia”): dopo le elezioni politiche del 2018 infatti il gruppo guidato da Luca Morisi trasferì i propri computer a Roma, al primo piano della sede dell’Ugl, in via delle Botteghe Oscure.
A far scoppiare la bufera sul sottosegretario Durigon è stata però una frase catturata dall'inchiesta di ‘Fanpage'. L'esponente della Lega durante una cena, parlando dell'inchiesta sui fondi del Carroccio, dichiara che "quello che fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi", riferendosi a un generale della Guardia di Finanza che starebbe conducendo le indagini sui 49 milioni di euro sequestrati al partito.