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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Caso Denise Pipitone, cosa sappiamo della pista che conduce ai rapitori rom

Secondo la criminologa Anna Vagli e il procuratore Alberto Di Pisa la cosiddetta “pista del rapimento da parte dei rom” resta tra le più plausibili nel caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo nel settembre del 2004 e ancora non ritrovata: dal video girato da Felice Grieco a Milano a agli ultimi colpi di scena che portano fino a Parigi, ecco quali sono gli elementi a sostegno di questa tesi.
A cura di Ida Artiaco
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Denise Pipitone.
Denise Pipitone.
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"La cosiddetta pista rom è sicuramente una delle più accreditabili. La bambina ripresa da Felice Grieco potrebbe essere stata davvero Denise. E ci sono molti elementi a conforto di questa affermazione". La criminologa Anna Vagli, illustrando gli ultimi aggiornamenti sul caso Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, non ha dubbi: una delle piste che potrebbe condurre alla verità su cosa sia successo alla figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi è proprio quella che porta al suo rapimento da parte dei rom. Ipotesi sostenuta anche dal procuratore Alberto Di Pisa che, intervenendo più volte in tv nelle ultime settimane, ha detto: "La pista più concreta è quella dei rom, il resto sono soltanto chiacchiere. Chi l’ha rapita deve averla consegnata ai nomadi. Quella bambina avvistata a Milano, nel video, per me è al 90 per cento Denise Pipitone". Ma quali sono gli elementi a sostegno di questa pista? Eccone una breve analisi effettuata grazie alla collaborazione proprio con la criminologa Vagli.

L'amico di Pietro Pulizzi

Secondo la criminologa Vagli, la cosiddetta "pista rom" parte in realtà prima della segnalazione della guardia giurata Felice Grieco a Milano (che vedremo in seguito). Pietro Pulizzi, il papà biologico di Denise, all'ora di pranzo del giorno della scomparsa della bambina va a chiedere aiuto ad un suo amico, nato in Kossovo ma che era arrivato in Italia quando aveva nove anni. Non sappiamo il suo nome, ma è noto che faccia parte di una comunità rom che da anni è radicata a Mazara del Vallo. I due si conoscevano inizialmente perché frequentavano lo stesso bar. Pietro chiede all'uomo se sapeva dove fosse finita la bimba, non rivelando all'inizio che si trattava di sua figlia, ma senza successo. Il 2 settembre del 2004, quindi il giorno dopo la sparizione di Denise, l'uomo viene chiamato in commissariato per spiegare perché era stato coinvolto nelle ricerche da Pulizzi. Ma proprio da quel giorno i rapporti tra i due si interrompono totalmente. Il 10 febbraio 2005 è sentito anche dall'ex pm Angioni a cui ha spiegato di non voler essere coinvolto nel caso della bambina. Il suo telefono è stato intercettato dal 3 al 17 settembre del 2004 ma non è stato trovato alcun tipo di riscontro.

La segnalazione di Felice Grieco del 2004

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La segnalazione di Felice Grieco viene ad oggi considerata forse la più attendibile del caso Pipitone. Il Ris di Messina ha addirittura individuato nel video della Guardia giurata almeno 7 tratti somatici identici a quelli di Denise, parlando di "elevata compatibilità morfoscopica" tra la bambina del video e la foto di Denise. In più, sempre nel video, la bambina risponde in dialetto marzarese. Felice Grieco racconta che alle 12 del 18 ottobre 2004 il direttore della banca per cui lavorava lo invitò ad allontanare un ragazzo. È allora che vide la bambina che secondo lui somigliava molto a Denise. Prima ha chiamato la moglie e poi la polizia. Girò quel video, cercò di trattenerla facendole delle domande su cosa voleva mangiare (la bimba risponderà in italiano che voleva una pizza). Ma le forze dell'ordine arrivarono tardi, perché come sappiamo quel giorno ci fu un omicidio al Niguarda. Il gruppo rom a quel punto si allontanò. Il presidente dell'Unione comunità Romanés in Italia ha detto che la parola "Danàs", appellativo con cui viene indicata la bimba del video, ha un accento croato e non rom, ma, secondo la criminologa Vagli, c'è un dato inconfutabile: la bambina risponde in italiano e c'è anche il fatto che Piera Maggio ha riconosciuto in Danàs una forte somiglianza con sua figlia. Dopo quella segnalazione, è partita una minuziosa ricerca nei più grandi campi rom di Milano ma purtroppo nessuna ha portato al risultato sperato.

Gli ultimi sviluppi e la pista francese

Poi, un mese fa, un altro colpo di scena. Felice Grieco torna a parlare in tv 17 anni dopo l'avvistamento di quella bambina che secondo lui somigliava a Denise. La donna che era con lei la chiamava Danàs, un nome che suona simile a quello della bambina sparita un mese e mezzo prima a Mazara. Quella donna non è mai stata rintracciata. La trasmissione Chi l'ha visto? ha rintracciato una signora che secondo alcuni potrebbe essere la donna che era con la bambina. Si chiama Silvana Jankovic, è macedone, e vive da molti anni in Italia. È sorpresa dal fatto che la sua foto sia stata mostrata ovunque ma smentisce categoricamente di essere quella donna del video con la bambina di Milano. Ha mostrato anche i segni sulla sua fronte che non ci sono in quelle immagini catturate dalla guardia giurata. Sempre qualche settimane fa, si è parlato anche di una possibile presenza di Denise in un campo rom di Parigi, dopo che è arrivata la segnalazione di una 27enne nata in Romania ma da anni residente in Italia che avrebbe incontrato nella Capitale francese, dove si era recata per conoscere i suoi genitori, una ragazza di nome Antonia che avrebbe potuto essere Denise. Ma anche questa segnalazione è caduta nel vuoto.

Perché questa è la pista più plausibile

Secondo la criminologa Vagli, il faro dell'inchiesta resta sempre acceso su quella bambina del video di Felice Grieco, anche perché i Ris hanno individuato 7 riscontri, erano un gruppo di stranieri a cui la bambina risponde in Italiano, con intonazione in dialetto di Mazara. "È chiaro però – ha spiegato Vagli – che la regia del rapimento parta dall'ambito familiare, quindi è possibile che sia stata presa da qualcuno e poi consegnata ai rom. Il che potrebbe collegarsi a quanto visto sia nel video girato da Felice Grieco a Milano e sia alla testimonianza di Battista Della Chiave che ha riferito di una chiamata partita dal magazzino di via Rieti e poi del rapimento della bimba. Quindi, credo che sia la pista rom che quella che vede coinvolte le famiglie Corona e Della Chiave, muovano entrambe da un presupposto inamovibile: il sequestro di Denise è nato e si è sviluppato in ambito familiare. La vicenda, difatti, è tutta fondata sul rancore che Anna Corona e Jessica Pulizzi nutrivano nei confronti di Piera Maggio e di Denise, responsabili – a loro modo di vedere – di aver distrutto la loro famiglia".

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