Caso Denise Pipitone, al processo all’ex pm Angioni la difesa rinuncia agli ultimi testimoni
Sta ormai per terminare il processo a Marsala davanti al giudice monocratico Giuseppina Montericcio all’ex magistrato Maria Angioni, che deve rispondere di false informazioni al pm nell'ambito delle nuove indagini aperte dalla Procura lo scorso anno sul caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa diciotto anni fa da Mazara del Vallo.
Dopo il colpo di scena della ultima udienza, oggi la difesa di Angioni ha rinunciato ad ascoltare gli ultimi testi che aveva citato. Si tratta di Stefania Letterato e dell'ex consulente tecnico della Procura di Marsala Paolo Agate. Nella precedente udienza, la difesa aveva già rinunciato ad ascoltare Piera Maggio, la mamma di Denise.
"Ormai, ai fini del processo – è quanto ha spiegato l'avvocato difensore Andrea Pellegrino – le testimonianze già rese sono sufficienti". La prossima udienza è in programma il 5 dicembre, quando è prevista la requisitoria del pm Roberto Piscitello e la sentenza.
Oggetto del processo in corso a Marsala è la presunta "inaffidabilità o infedeltà, all'epoca, del commissariato di Mazara", come ha paventato Maria Angioni, che all’epoca della scomparsa di Denise fu uno dei pm che coordinò le indagini.
L’ex magistrato in una precedente udienza ha dichiarato che da maggio 2005 non diede più deleghe di rilievo alla polizia di Mazara, ma solo adempimenti meno importanti. Per l'accusa, invece, ci sono "atti da cui si evince la perduranza delle indagini di polizia del commissariato di Mazara anche dopo maggio 2005. Sono 49 documenti del 2005 e non si tratta di deleghe poco importanti".
Un anno fa l'indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone era stata riaperta, anche sulla base della segnalazione di Angioni: nel registro degli indagati questa volta è stata iscritta la madre di Jessica, Anna Corona. La Procura mesi fa ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta per mancanza di elementi sufficienti a chiedere il processo per l'indagata.