Caso Denise, nuovi spunti di indagine dall’ex pm Angioni: “Dai tabulati emergono stranezze, esaminateli”
“Alla persona che mi ha parlato di un grande edificio verde, un magazzino, vicino al mare, a Mazara del Vallo, che potrebbe avere avuto a che fare con la scomparsa di Denise Pipitone, ho detto: ‘Vada alla stazione dei carabinieri o al commissariato di polizia di riferimento e dica quello che ha raccontato a me‘”. Queste le parole rese ai giornalisti da parte del giudice Maria Angioni, a margine dell'udienza di ieri (slittata al 25 marzo per l’assenza dei testimoni) per il processo a Marsala per false informazioni al pm.
“A tutti quelli che mi riferiscono qualcosa io dico sempre: prendetevi le vostre responsabilità e andate dalle forze dell’ordine competenti. Poi, saranno loro a valutare se si tratta di elementi meritevoli di approfondimento, oppure no“, aggiunge.
L'edificio verde a Mazara del Vallo
“Su questo edificio verde, di cui non avevo alcun ricordo, ho fatto un post per capire se quello che mi è stato detto ha un minimo di riferimento o è completamente inventato. Soprattutto nei miei vecchi appunti e ricordi, ma anche negli atti del processo che ho letto quando sono stata autorizzata, ci sono tante cose“, specifica.
Nuovi spunti di ricerca sul caso Denise
“Molte potrebbero essere completamente inutili, ma quando si inizia a fare un ragionamento nuovo può capitare che alcuni elementi che prima nessuno aveva mai preso veramente in considerazione, esattamente i tabulati di tutti quelli che erano lì, consentano di mettere a fuoco un quadro complessivo dal quale potrebbero emergere altri spunti investigativi“, prosegue.
“Dai tabulati emergono delle stranezze. È mancato un lavoro di polizia giudiziaria, e non del pm, che poi valuta. Le indagini sono nate dirottate verso determinate persone. Io adesso spero che qualcuno colga l’esca e vada a guardare i tabulati“, conclude.