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Caso Denise, al processo dell’ex pm Angioni colpo di scena del teste: “Non so nulla della telecamera”

Il colpo di scena ieri al Tribunale di Marsala dove l’ex magistrato che indagò per prima sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone è accusata di false informazioni a pubblico ministero.
A cura di Antonio Palma
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Di fronte al contro interrogatorio dell'accusa, ha spiegato che della telecamera di cui parla l'ex pm Angioni lui non ne sa nulla e ne ha letto solo in alcune carte dell'avvocato. Così uno dei testimoni della difesa nel processo a carico dell’ex magistrata del caso Denise Pipitone, l’ex maresciallo dei carabinieri Francesco Lombardo, ha smentito a sorpresa una delle tesi della ex giudice.

Il colpo di scena ieri al Tribunale di Marsala dove l’ex magistrato che indagò per prima sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone è accusata di false informazioni a pubblico ministero. La testimonianza dell'ex sottufficiale dei carabinieri riguardava il caso della presunta esistenza di una telecamera di sorveglianza che avrebbe potuto intercettare le conversazioni di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina all’epoca indagata e poi assolta dall'accusa di sequestro di persona al termine di un lungo processo.

Angioni, che a distanza di anni ha denunciato presunti depistaggi nell'inchiesta, aveva riferito di aver saputo dal carabiniere dell’esistenza della telecamera, che sarebbe stata disattivata volontariamente. Secondo il racconto della ex pm, il maresciallo le avrebbe mandato un messaggio rivelandole l’esistenza della telecamera posizionata in via Pirandello a Mazara del Vallo il cui funzionamento però non sarebbe stato prorogato.

Una mancanza che, a dire della difesa della Maggio e della stessa Angioni, avrebbe pregiudicato le indagini. Il messaggio in effetti c'è stato ed è stato messo agli atti del processo ma durante il controesame in aula, su domanda del pm Roberto Piscitello, il teste ha ammesso che in realtà personalmente non ne sapeva nulla della telecamera.

L'ex militare dell'arma, che all'epoca della scomparsa di Denise erta a capo della polizia giudiziaria locale, ha spiegato che in realtà le informazioni riferite erroneamente alla Angioni derivavano solo da quanto lui aveva letto in alcune carte dello studio dell'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, madre della bambina.

Il teste infatti al momento del messaggio alla Angioni, nell'aprile dello scorso anno, lavorava già come consulente allo studio legale di Frazzitta.L'ex carabinieri però non è riuscito a indicare quali documenti facessero riferimento alla telecamera

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