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Caso Cristina Golinucci, la mamma: “Hanno visto un frate con una ragazza e dei sacchi neri che puzzavano”

“Ho ricevuto la telefonata di una signora che conoscerò stasera. Nel bosco hanno visto un frate con una ragazza e dei sacchi neri che facevano puzza. Il convento è la tomba di mia figlia”. Le parole della madre della ragazza scomparsa a Cesena nel ’92 e mai più ritrovata.
A cura di Biagio Chiariello
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Cristina Golinucci
Cristina Golinucci

Ormai da qualche giorno si è tornato a parlare del caso di Cristina Golinucci, la ragazza di 21 anni scomparsa nel nulla a Cesena nel 1992 e mai più ritrovata. Dopo gli appelli della famiglia nei giorni scorsi, mamma Marisa ha spiegato ai microfoni di Storie Italiane condotto da Eleonora Daniele su Rai 1, che in questi giorni sono arrivate due nuove telefonate di alcuni testimoni:

Una è arrivata proprio a casa mia, la signora andrò a conoscerla stasera, l’altra è arrivata a all’avvocato Barbara Iannuccelli. Nel corso della telefonata la donna mi ha detto che a Montepetra e al Castello, nelle prime colline vicino a Cesena, dei signori che andavano a raccogliere gli asparagi selvatici avrebbero visto un frate con una ragazza. Non sappiamo se fosse Cristina e vorrei scoprirlo, e hanno visto anche dei sacchi neri che facevano puzza” ha detto.

È il primo settembre 1992 quando Cristina parcheggia la sua Fiat 500 nel parcheggio del convento dei cappuccini di Ronta. Aveva un appuntamento con il proprio padre spirituale. Dopodiché, di lei non si saprà mai più nulla. L'avvocata Barbara Iannuccelli, che assiste la mamma della scomparsa, aveva già parlato di una telefonata in cui le sono stati date alcune informazioni inedite sul cold case per il quale la Procura di Forlì lo scorso anno aveva riaperto le indagini.

La legale ha riferito le parole della segnalazione da ricevuta:

Mi ha detto che il padre, nell’ottobre 1992, dice di aver visto spesso un frate che lasciava la tonaca in macchina e si addentrava nel bosco mano nella mano con una ragazza. E un amico gli avrebbe detto di non andare più in quel posto perché ci sono dei sacchi neri con un cattivo odore. Ho quindi diffuso questa notizia per provare a scoprire altro, e poi Marisa ha ricevuto la telefonata della figlia dell’uomo che le ha detto che il padre è morto ma il suo cruccio è sempre stato quello di non aver mai detto nulla”.

In attesa dell’atteso incontro, Marisa lancia un appello:

Nell’arco degli anni ho sempre cercato di avere la verità su mia figlia e non mi fermerò. Lo dico da mamma, non è possibile che nessuno sappia la verità, qualcuno sa e chiedo con il cuore in mano che venga fuori. Al convento non è che non sia stata vista da nessuno, ma nessuno è venuto fuori in un primo momento. Non dico che la Chiesa è colpevole ma certe persone all’interno hanno protetto altri che senz’altro hanno fatto del male. Io non so di chi si tratta, io voglio la verità, chiudere il cerchio. Chi può aiutarmi per trovare i resti di Cristina e perché finisca una buona volta questa agonia? Non è possibile continuare su questa linea”.

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