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Il caso Cospito

Caso Cospito, telefonata anonima al Resto del Carlino annuncia attentato a Bologna

“A Bologna ci sarà un grave attentato per i fatti relativi a Cospito”. È la minaccia arrivata ieri mattina da un anonimo al centralino della sede del Resto del Carlino del capoluogo emiliano.
A cura di Davide Falcioni
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"A Bologna ci sarà un grave attentato per i fatti relativi a Cospito". È la minaccia arrivata ieri mattina dalla voce di un anonimo al centralino della sede del Resto del Carlino in via Mattei, a Bologna. La telefonata è ora al vaglio della Digos, che sta cercando di risalire a chi l'ha effettuata e soprattutto alle motivazioni.

La chiamata – come spiega il quotidiano emiliano – è arrivata da una "voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese. La chiamata, rimbalzata da un numero interno, forse quello del vecchio centralino, è stata presa alle 8,05. Neppure un minuto. Alle 8,06 – si legge sul sito on line del giornale – l'interlocutore aveva già messo giù".

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Fin da subito è stata allertata la Digos, che ha ascoltato il centralinista avviando le indagini del caso, con la Procura, per individuare, attraverso l'analisi dei tabulati telefonici, il numero da cui è partita la chiamata. Lo scopo è ovviamente quello di comprendere se a comporre il numero della redazione sia stato un mitomane o davvero qualcuno a conoscenza di un potenziale attacco terroristico a Bologna.

Al Carlino anche una lettera contro Meloni e Crosetto

Al quotidiano bolognese è stata inviata anche una lettera contro la presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto. Nel contenuto della missiva questa volta non si fa riferimento ad Alfredo Cospito ma viene criticata la linea politica sull'Ucraina, presumibilmente quella di continuare ad inviare armi a Kiev. "In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti", ha scritto l'ignoto mittente.

A Venezia una frase a sostegno di Cospito sul Ponte della Costituzione

Una frase a favore di Cospito è stata scritta da attivisti presumibilmente anarchici sul Ponte della Costituzione a Venezia. L'atto vandalico ha interessato le vetrate corrimano del quarto ponte sul Canal Grande disegnato dall'architetto catalano Santiago Calatrava che collega Piazzale Roma con la Santa Lucia. Come riferisce ‘Il Gazzettino' la scritta ‘Cospito libero' è stata subito ripulite ed in 40 minuti tutto è stato cancellata.

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