Caso Claps, il Regno Unito vuole rimandare Restivo in Italia: lui si oppone
Danilo Restivo, condannato in appello a 30 anni di carcere per l’omicidio di Elisa Claps, e attualmente detenuto in Gran Bretagna per l’omicidio di un’altra donna, Heather Barnett, potrebbe essere espulso e trasferito in Italia. La vicenda relativa alla sua possibile estradizione nel nostro Paese sta generando non poche polemiche in Regno Unito. In Parlamento conservatori e laburisti sono in netto contrasto in merito al decreto di espulsione immediata firmato nei giorni scorsi dal Segretario di Stato, Theresa May, per l’assassino di Heather Barnett, la sarta, vicina di casa di Restivo, uccisa il 12 novembre 2002 nella sua abitazione di Bournemouth. La questione potrebbe trovare una soluzione il prossimo aprile, quando il caso di Restivo sarà discusso in Tribunale.
Il 41enne di Potenza da parte sua punta ad evitare l’estradizione, puntando sul suo diritto “ad una vita familiare e privata”. Il motivo: un suo trasferimento in Italia danneggerebbe il rapporto con la moglie. Per Dominic Raab, parlamentare conservatore, “bisogna porre fine al disprezzo verso gli ordini di espulsione. E’ pazzesco che legami familiari e sociali possano avere la meglio sull’interesse pubblico legato alla rimozione di un assassino condannato”. Ma in Inghilterra c'è chi fa due conti anche in riferimento ad una possibile permanenza in UK di Restivo. La sua detenzione costerebbe, infatti, ai contribuenti circa 2 milioni di sterline, quasi 2 milioni e mezzo di euro. Un particolare che porterebbe condizionare significativamente la decisione del Tribunale.
