Caso Ciro Grillo, lividi nella perizia dei medici sulla vittima. “Sono compatibili con lo stupro”
Lividi da pressione, riconducibili alla costrizione ed alla violenza sessuale. È sicuramente l'elemento più significativo del referto della clinica Mangiagalli di Milano, la struttura dove fu visitata Silvia (nome di fantasia), la ragazza italo-norvegese vittima, insieme a Roberta, della presunta violenza sessuale di gruppo che vede imputati a Tempio Pausania Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
Domani, 19 ottobre, i tre medici della struttura (la ginecologa Marta Castiglioni, il medico legale Vera Gloria Merelli e la psicologa Laila Micci) che visitarono la giovane dopo la denuncia dei carabinieri saranno chiamati a deporre come testimoni presso il Tribunale di Tempio Pausania.
Oltre ai tre specialisti saranno sentiti anche i titolari del bed & breakfast di Palau dove alloggiavano le due studentesse durante la loro vacanza in Sardegna, l'estate del 2019, quando si verificarono i fatti; gli istruttori di kitesurf che parlarono con la 19enne il giorno dopo il presunto stupro.
"Ravvisando gli estremi di un delitto procedibile d'ufficio", scrivono ancora i tre medici. Nella relazione alla voce "Esame ginecologico" non vengono evidenziate lesioni o "perdite…patologiche". Ma nel referto, oltre a ripetere quanto Silvia ha ricordato in merito alla notte passata nella villetta di Cala di Volpe in uso alla famiglia di Beppe Grillo, si descrivono "al braccio destro, superficie volare, terzo medio, area di soffusione giallo-brunastra del tegumento, a contorni sfumati, ovalare, ad asse maggiore longitudinale di centimetri 3 per 1 circa".
La studentessa nove giorni l'accaduto racconterà ai medici di essere stata stuprata quella notte prima da Corsiglia nella camera da letto, che "Francesco inizia a strattonarla ed a tentare di buttarla sul letto, ma lei oppone resistenza… la obbliga con forza a un rapporto orale e tenta un rapporto completo… durante la violenza urlava e sentita molto dolore…".
Poi, l'indomani, alle nove del mattino, la violenza di gruppo da parte di Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta: "prima costretta a bere vodka, tenendola per i capelli, gettata sul letto e obbligata ad avere rapporti sessuali a rotazione con tutti e quattro, che si disponevano uno a consumare il rapporto e gli altri a tenerla ferma, impedendole ogni forma di resistenza".
Per l'avvocata della ragazza, Giulia Bongiorno la causa dei lividi è certamente riconducibile alle violenze.