Caso Ciro Grillo. “La vittima era passiva”, in aula visionato il video del presunto stupro di gruppo
Presso il Tribunale di Tempio Pausania si è tenuta una nuova udienza del processo per stupro di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, e dei suoi tre amici amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La difesa dei quattro imputati ha chiesto di rivedere i video della presunta violenza sessuale ai danni della studentessa italo norvegese, girato la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villetta a schiera a Porto Cervo di proprietà dei Grillo.
Il motivo è legato alle parole della psichiatra Marina Loi, consulente della parte civile, che in aula ha detto in sostanza: la vittima non era partecipe. Ha usato la parola "passiva" per definire il comportamento della giovane durante la presunta aggressione. A quel punto la difesa ha chiesto di riproiettare i filmati (trovati in uno dei cellulari degli imputati) e il Tribunale ha accolto la richiesta.
Nello specifico si tratta di tre spezzoni di video della durata complessiva di 28 secondi. Erano già stati visionati in un'udienza a gennaio ma in quell'occasione, Silvia (nome di fantasia) non volle assistere alla proiezione e le venne concesso di abbandonare l'aula per pochi minuti.
La ragazza, che assieme a ‘Roberta' (altro nome di fantasia) e altri due amici (già sentiti come testimoni al processo) aveva conosciuto gli imputati al ‘Billionaire' di Porto Cervo. I difensori dei quattro considerano il video una prova a favore della loro tesi della consensualità del rapporto; per questo hanno chiesto che fosse riproposto in tribunale oggi.
Oggi Ciro Grillo e gli altri tre indagati non erano presenti in aula, ma nell'udienza di domani, secondo il calendario, dovrebbero essere interrogati dalla Procura. Sembra che però solo due dei quattro si facciano interrogare o faranno dichiarazioni spontanee.