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Processo Ciro Grillo

Caso Ciro Grillo: i quattro indagati scelgono il rito ordinario, rischiano fino a 12 anni di carcere

Se verranno rinviati a giudizio con l’accusa di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo e i suoi amici Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia non hanno scelto il rito abbreviato: in caso di condanna non potranno beneficiare di sconti di pena e rischiano quindi dai 6 ai 12 anni di reclusione.
A cura di Davide Falcioni
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Ciro Grillo
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Ciro Grillo – figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe – e i suoi tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese, sceglieranno il rito ordinario in caso di rinvio a giudizio. La decisione è stata comunicata al giudice dell'udienza preliminare di Tempio Pausania ed è arrivata al termine di una lunga e delicata riunione tra i genitori degli indagati e gli avvocati, un incontro che – secondo il Corriere della Sera – sarebbe stato "molto teso e a tratti drammatico". Se al termine di un eventuale processo dovesse arrivare una condanna, quindi, per i quattro ragazzi genovesi non ci sarà nessuno sconto di pena:  rischiano infatti una pena variabile tra i 6 e i 12 anni di carcere ciascuno. La decisione di procedere con il rito ordinario non avrebbe trovato tutti concordi: due degli indagati avrebbero preferito il rito abbreviato e nulla avrebbe impedito di proseguire su questa strada. Tuttavia, i legali e le famiglie hanno voluto restare uniti e prendere una decisione unanime.

Nel registro degli indagati, con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, sono finiti Ciro Grillo e i suoi amici Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia. Su loro conto indaga la procura di Tempio Pausania in relazione ai fatti del luglio 2019, quando il gruppo si trovava in vacanza in Costa Smeralda in una delle residenze del fondatore e oggi garante del Movimento 5 stelle. Sia i ragazzi che la presunta vittima all'epoca avevano 19 anni e – secondo la versione dell'accusa – gli abusi si sarebbero consumati al termine di una serata in discoteca. La ragazza ha raccontato agli inquirenti di essere stata costretta a bere e che i quattro avrebbero poi abusato di lei più volte. Come se non bastasse tre dei quattro indagati avrebbero anche scattato foto oscene a una seconda ragazza mentre dormiva sul divano. Anche per questo sono accusati di violenza sessuale.  I fatti denunciati sono avvenuti prima dell'entrata in vigore del codice rosso, attualmente in vigore, che prevede una condanna da un minimo di 8 a un massimo di 14 anni.

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