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Caso Bibbiano, news sull'inchiesta Angeli e Demoni

Caso Bibbiano, nuova richiesta di arresto per il sindaco Andrea Carletti

Il sostituto procuratore Valentina Salvi, titolare delle indagini sull’inchiesta “Angeli e Demoni” sugli affidi illeciti in Val d’Enza, ha presentato ricorso contro la decisione del gip Luca Ramponi di respingere la richiesta di arresti domiciliari ribadendo la necessità della misura restrittiva della custodia cautelare per il sindaco di Bibbiano.
A cura di Antonio Palma
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Andrea Carletti (Facebook).
Andrea Carletti (Facebook).
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Una nuova richiesta di arresto per il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti è stata richiesta dal sostituto procuratore Valentina Salvi, titolare delle indagini sull‘inchiesta "Angeli e Demoni" sugli affidi illeciti in Val d'Enza. Secondo quanto riporta la Gazzetta di Reggio, infatti, il pm ha presentato ricorso contro la decisione del gip Luca Ramponi di respingere la richiesta di arresti domiciliari, ribadendo la necessità della misura restrittiva della custodia cautelare per il primo cittadino di Bibbiano. La vicenda riguarda sempre i presunti atti illeciti nell'affido di alcuni incarichi riguardanti i servizi sociali e il programma sugli affidi dei minori dell’Unione dei comuni della Val d'Enza.

Nel dettaglio, il sindaco di Bibbiano è accusato dalla Procura di  Reggio Emilia di abuso d’ufficio insieme alla dirigente del servizio sociale, al responsabile dell’ufficio di Piani dell’Unione, all’istruttore direttivo amministrativo del servizio sociale, al delegato alle Politiche sociali dell’Unione e a un avvocato. Per tutti loro il pm titolare dell'inchiesta aveva già avanzato richiesta di arresto lo scorso 20 giugno ma il Giudice per le indagini preliminari  aveva ritenuto non sufficienti  le motivazioni della Procura per togliere la libertà ai diretti interessati che sono rimasti però otto inchiesta. Ora la Procura ci riprova chiedendo di nuovo i domiciliari sia per il sindaco Carletti che per gli altri indagati con un ricorso che fa riferimento però solo ad una specifica vicenda che riguarda una serie di incarichi di difesa dei minori in affido al Servizio sociale.

Per gli inquirenti, nell'affidamento di incarichi di difesa dei minori fino al 2015 ci sarebbero stati gravissime irregolarità volte a favorire una specifica persona con un ingiusto vantaggio patrimoniale per i diretti interessati. La decisione finale sugli arresti spetta ora al Tribunale del Riesame di Bologna che deciderà nei prossimi giorni.

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