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Caso Bergamini: l’ex fidanzata del calciatore a processo per omicidio premeditato

A oltre 30 anni dal Giallo della morte di Denis Bergamini si avvicina sempre di più il processo per quello che secondo gli inquirenti è stato un omicidio premeditato. A processo andrà la ex fidanzata Isabella Internò con la pesante accusa di omicidio con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.
A cura di Antonio Palma
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A oltre 30 anni dal Giallo della morte di Denis Bergamini si avvicina sempre di più il processo per quello che secondo gli inquirenti è stato un omicidio premeditatao. Nelle scorse ore infatti stata rinviata a giudizio con l'accusa di omicidio Isabella Internò, l'ex fidanzata del calciatore del Cosenza morto in circostanze mai chiarite il 18 novembre 1989 sulla statale 106, nei pressi del Castello di Roseto Capo Spulico. Isabella Internò era finita e mirino degli inquirenti già da tempo dopo che gli accertamenti investigativi degli ultimi avevano messo in dubbio il suo racconto che parlava di suicidio da parte dell'ex fidanzato. La donna infatti sostiene che Denis Bergamini si sia ucciso gettandosi sotto un camion, versione da sempre rigettata dai familiari dell'ex calciatore e ora anche dalla Procura.

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Isabella Internò sarà ora processata con la pesante accusa di omicidio con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Castrovillari Fabio Lelio Festa accogliendo la richiesta del pm Luca Primicerio. La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 ottobre prossimo. Secondo l'accusa Isabella Internò avrebbe premeditato e organizzato l'omicidio del fidanzato insieme ad altri  facendolo passare per un suicidio. All'epoca dei fatti la testimone chiave era stata proprio la donna, già sua ex, che quel giorno di novembre del 1989 si trovava in compagnia del centrocampista del Cosenza che aveva appena lasciato il ritiro con i compagni a Rende. Bergamini aveva percorso già diversi chilometri in auto in direzione Taranto quando, secondo l'ex fidanzata fu investito da un camion che trasportava frutta.

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"Si è tuffato sotto il tir", raccontò la ragazza, versione confermata dallo stesso autotrasportatore alla guida del mezzo che dunque fece passare la versione del suicidio. Una versione a cui la famiglia non ha mai creduto visto la giovane età del calciatore che tra l'altro aveva appena firmato un ottimo ingaggio ed era in procinto di sposarsi con la vera fidanzata all'epoca dei fatti. Per gli inquirenti, che hanno riaperto le indagini nel 2017, si trattava in realtà di un omicidio mascherato da suicidio per questioni sentimentali. La verità è emersa solo dopo l'autopsia che no era  mai stata eseguita all'epoca dei fatti: l'esame infatti ha stabilito che Denis è morto per asfissia, in poche parole è stato soffocato e dopo gettato sotto le ruote del tir.

Nella sua arringa durata circa tre ore nel corso dell'udienza, il difensore di Isabella Internò, l'avvocato Angelo Pugliese, ha illustrato le tesi della difesa chiedendo il non luogo a procedere per la propria assistita. Di parere contrario l'avvocato della faglia Bergamini. Al momento del verdetto del Gup in aula non erano presenti però né la Internò né la sorella di Bergamini, Donata, che da anni si batte insieme all'avvocato Fabio Anselmo portando avanti la lotta per avere giustizia e verità per la morte del fratello.

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