Caserta, 200mila fedeli per Papa Francesco (DIRETTA)
Ore 18.15 – Avvicinandosi a Caserta, mentre era in volo sull'elicottero, al Santo Padre è stata mostrata la Terra dei Fuochi. Il Pontefice ha commentato: "E' terribile che una terra così bella sia rovinata così", riferendosi agli sversamenti dei rifiuti.
Ore 17.45 – In questo momento Papa Francesco si trova a colloquio con i sacerdoti della diocesi di Caserta, ai quali sta rispondendo alle numerose domande. Nel frattempo ad attendere il Santo Padre ci sono 200mila persone, molte delle quali hanno invaso, probabilmente forzando i varchi o approfittando di qualche ingresso aperto, la cosiddetta zona rossa adiacente al palco dove non era previsto che sostassero altre persone se non quelle autorizzate. La polizia ha fronteggiato con le transenne quella che si può considerare una vera e propria invasione di campo per quanto festosa e che non ha avuto particolari conseguenze.
Ore 16.10 – L'elicottero che trasporta Papa Francesco è atterrato a Caserta.
Cresce l'attesa a Caserta per l'arrivo di Papa Francesco. Da stamattina migliaia di persone hanno raggiunto Piazza Varlo III, lo sterminato spazio antistante la reggia vanvitelliana, dove alle 18 inizierà l'omelia del Santo Padre. Decine di volontari hanno distribuito bottigliette d'acque e sono state approntate tutte le più sofisticate misure di sicurezza. Tra gli altri è presente anche una folta rappresentanza immigrati provenienti in prevalenza dalla vicina Castel Volturno, luogo teatro di tensioni nei giorni scorsi. I migranti hanno srotolato uno striscione con su scritto "Uniti contro camorra e razzismo". Ma non solo: sono presenti anche in piazza dei cittadini ucraini ai quali spetterà il compito di lanciare in aria venti colombe bianche, simbolo della pale. Insieme alle bandiere ucraine ci saranno anche quelle dell'argentina, vista la presenza a casera di una folta rappresentanza di connazionali di Bergoglio.
La lettera degli immigrati a Papa Francesco
Per l'occasione i migranti hanno scritto anche una lettera a Papa Francesco: "Santità, Siamo i migranti e rifugiati dell'Africa sub-sahariana che in questi ultimi anni hanno lasciato la propria casa, la propria famiglia e le proprie radici per tentare di raggiungere l'Europa e ottenere col proprio lavoro una vita dignitosa, più umana. Oggi chiediamo a Lei di volerci concedere un'udienza, al fine di poterci confrontare, di poterle esprimere le nostre speranze e le nostre proposte e di ascoltare le Sue". "Abbiamo ascoltato e letto con attenzione e speranza le parole che Lei sta dedicando al dramma delle migrazioni – prosegue la missiva – alle situazioni delicate come Lampedusa, alla mancata accoglienza e alla percezione del fenomeno come un'emergenza e soprattutto ci riconosciamo nella critica alla "cultura dello scarto". "Eccoci – scrivono gli immigrati – noi siamo tra gli "scartati". Le nostre storie sono tutte simili: abbiamo attraversato il deserto, il Mediterraneo; alcuni fra noi sono stati costretti a indebitare le proprie famiglie". E questo per ‘comprare', sottolineano "un visto per l'ingresso in Italia, rimanendo poi schiavi di chi ha prestato quel danaro. Tra noi alcuni, una volta giunti in Italia, abbiamo chiesto asilo politico, ma tantissimi non l'hanno ottenuto. Di tutto ciò i telegiornali non dicono nulla: a Lampedusa siamo numeri, statistiche e argomento forte per le campagne elettorali. Nulla di più. Oggi viviamo in tantissimi "stipati" nella fascia di terra che collega Napoli e Caserta, che ha come epicentro Castel Volturno, balzata anche recentemente agli "onori" delle cronache per la gambizzazione di due nostri fratelli africani". "Castel Volturno – scrivono i migranti – è un laboratorio di schiavismo, di deformazione di quanto ci possa essere di bello nell'essere umano: è uno degli epicentri europei dello "spreco degli uomini".