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News sui carabinieri arrestati a Piacenza

Caserma Levante di Piacenza, aperta una nuova inchiesta. Altri cinque carabinieri indagati

La Procura di Piacenza ha notificato l’atto di chiusura delle indagini per il nuovo filone dell’inchiesta a 24 persone: ci sono carabinieri già finiti nella prima indagine e altri cinque militari.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura di Piacenza ha portato a termine una seconda inchiesta sui carabinieri della stazione Levante della città emiliana, la caserma che tre anni fa finì sotto sequestro e al centro degli accertamenti della Guardia di Finanza per i gravi abusi e reati commessi dai militari. A darne notizia il quotidiano online ‘ilPiacenza.it'. La locale Procura ha notificato l'atto di chiusura delle indagini per il nuovo filone dell'inchiesta a 24 persone: ci sono carabinieri già finiti nella prima indagine e altri cinque colleghi. Sotto la lente d'ingrandimento, questa volta, fatti emersi negli anni precedenti: 2017, 2018 e 2019 e vicende minori già emerse nel primo filone ma che non erano state ancora contestate.

Tra gli indagati del fascicolo "bis" ci sono ancora Giuseppe Montella, Salvatore Cappellano, Angelo Esposito, Giacomo Falanga, Daniele Spagnolo e Marco Orlando, già imputati e con processi arrivati anche al secondo grado di giudizio. Coinvolti anche dei civili, quasi tutti per spaccio. Le nuove accuse, a vario titolo, vanno dall'omessa denuncia di reato, peculato, falsità materiale in atto pubblico, alla violata consegna, rifiuto o omissione di atti d'ufficio per mancate segnalazioni di assuntori di droga alla Prefettura, falso in atto pubblico in memoriali di servizio e detenzione abusiva di armi. E ancora: arresto illegale, rivelazione di atti d'ufficio, violenza privata, perquisizione arbitraria.

Nell'inchiesta bis sui fatti commessi nella caserma Levante dei carabinieri di Piacenza ci sono alcuni nuovi episodi di violenza in servizio. Come quello contestato a Giuseppe Montella, Giacomo Falanga, Angelo Esposito e Salvatore Cappellano che l'8 aprile 2020 avrebbero avvicinato un presunto acquirente di stupefacenti, uno straniero, lo avrebbero minacciato dicendogli che se non avesse consegnato la droga lo avrebbero picchiato, mandato in ospedale e rovinato. Poi lo hanno perquisito arbitrariamente, senza alcun esito e senza fare menzione a quanto avvenuto negli atti. Gli avrebbero quindi preso il cellulare e il portafogli e lo avrebbero picchiato e allontanato in malo modo, dicendogli che per riavere gli oggetti doveva andare in caserma nei giorni successivi. Ci sono poi diverse contestazioni supplementari legate a reati già segnalati nella prima fase, una serie di falsi e omissioni di atti di ufficio, detenzione illecita di armi e munizioni. E alcuni casi di peculato: in particolare dalle indagini della Procura di Piacenza è emerso come Montella e Cappellano abbiano utilizzato una macchina coi colori dell'Arma per commissioni personali, per esempio acquisto di generi alimentari.

La caserma Levante di Piacenza nel luglio del 2020 venne chiusa dopo che emersero diversi reati commessi dai militari. Gli indagati nel primo filone d'inchiesta devono rispondere di traffico e spaccio di stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico. L’indagine, che fece luce su mesi di illegalità, riguardava in totale 23 persone e l’intera caserma fu messa sotto sequestro, per la prima volta in Italia. Nell'ambito del processo di secondo grado sono stati già condannati Giuseppe Montella, Salvatore Cappellano, Giacomo Falanga, Marco Orlando e Daniele Spagnolo.

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