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Casalbordino, è stata una granata d’artiglieria ad uccidere i tre operai secondo la procura

Le prime conclusioni dalle indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Vasto. Intanto sequestrato il sito della Sabino esplodenti di Casalbordino.
A cura di Biagio Chiariello
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La causa del drammatico incidente sul lavoro alla Esplodenti Sabino di Casalbordino, dove tre operai hanno perso la vita, sarebbe da attribuire allo scoppio di una granata d'artiglieria. È la prima conclusione a cui sarebbero arrivate le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Vasto, che indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo contro ignoti.

Sull'ordigno, sempre secondo le prime ricostruzioni, pare fosse impegnato Fernando Di Nella (le altre due vittime sono il 56enne Giulio Romano, di Casalbordino, e il 40enne Gianluca De Santis, molisano di Palata) che viene descritto con un artificiere esperto in demilitarizzazioni che da decenni compiva le stesse operazioni. Saranno le indagini a spiegare se in questo caso si sia trattato di spoletta difettosa o di errore umano.

Fatto sta che delle regole di sicurezze importanti erano state messe in campo a partire dalla precedente tragedia avvenuta nella stessa fabbrica, nel dicembre 2020, con numerose ispezioni e diversi collaudi operati al termine dei nuovi lavori, costati circa un milione di euro.

Per i fatti di tre anni (costati la vita a tre operai) proprio ieri 14 settembre, dinanzi al gup del Tribunale di Vasto, si sarebbe dovuta tenere l'udienza preliminare (rinviate) per dieci imputati, società compresa: l'accusa principale è di cooperazione colposa in omicidio colposo, per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia, e per colpa specifica, consistita nella violazione di diverse norme antinfortunistiche.

Nel frattempo l'area attorno alla Esplodenti Sabino è stata posta sotto sequestro anche per permettere la bonifica del sito. Con un'ordinanza il sindaco Filippo Marinucci ha ordinato l'evacuazione delle abitazioni e degli altri immobili vicini alla strada comunale di contrada Termine-Punta degli Schiavi, con divieto di rientro fino alla revoca del provvedimento.

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