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Casa sfasciata da 12 adolescenti con un party, famiglie offrono 50mila euro: “Cifra ridicola per i danni”

Le famiglie dei 12 adolescenti che hanno devastato un’abitazione di Canazei durante alcune feste date tra il 2020 e il 2021 hanno proposto ai proprietari dell’immobile 50mila euro di risarcimento. “Una cifra ridicola e insufficiente per danni da oltre 130mila euro”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Tre anni dopo le ripetute incursioni vandaliche in una casa di montagna di Canazei, è arrivata un'offerta di risarcimento alla famiglia dei nonni di Anna Bonafede: cinquantamila euro per un'abitazione devastata da 12 adolescenti che avevano utilizzato la casa per alcuni party a base di alcol. "Una cifra ridicola – ha spiegato la 40enne bolognese proprietaria dell'immobile – e totalmente inadeguata, meno della metà della stima già parziale di oltre due anni fa". Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, i 12 adolescenti avrebbero devastato l'abitazione con diverse feste tra il 2020 e il 2021, tutto senza mai informare la proprietaria della casa.

I protagonisti della vicenda erano tutti adolescenti fra i 15 e i 16 anni figli di imprenditori e politici locali e il prossimo 16 febbraio torneranno in aula davanti al Tribunale dei minori di Trento per rispondere di danneggiamento e invasione dei terreni ed edifici in concorso. A questa data, la parte lesa guarda con fiducia sperando comunque di raggiungere un accordo prima dell'udienza. "Se le famiglie vogliono dare un segnale al giudice e sperare in una maggiore clemenza in sede penale – ha ribadito la proprietaria dell'immobile – devono anche mettersi una mano sulla coscienza e l'altra al portafogli".

La scadenza ha effettivamente accelerato l'arrivo a un accordo dopo oltre tre anni di contenzioso. "Solo una settimana fa – ha commentato la parte lesa – eravamo in alto mare. Non si è sbloccato proprio niente, è tutto fermo e siamo allo stesso punto dell'estate scorsa. Le famiglie non sono particolarmente interessate a risolvere la situazione. Speravo che l'attenzione della stampa aiutasse a smuovere le sabbie mobili e invece nulla".

I genitori degli imputati, che ora sono quasi tutti maggiorenni, hanno proposto un risarcimento di 50mila euro, anche se la cifra è molto più bassa della stima parziale dei danni fatta oltre due anni fa che era di 130mila euro, escluse parecchie voci tra la direzione dei lavori e dei sopralluoghi. "Ai periti toccherà stimare i danni per la seconda volta alla luce degli incrementi dei costi e delle materie prime. Senza contare che in sede penale c’è anche da valutare il danno morale".

Secondo la parte lesa, la cifra avanzata non è minimamente vicina alla compensazione delle devastazioni all'immobile che al momento ha la caldaia smurata, l'impianto idrico preso a martellate e lasciato aperto per mesi oltre che porte sventrate e buttate nel ruscello sottostante insieme a finestre infrante, frigorifero e lampadari lanciati dal balcone.

"In attesa di capire se e come si sbloccherà la situazione resta l’amarezza nei confronti di quei ragazzi e delle loro famiglie, ma anche del paese e della valle che hanno omertosamente coperto quanto accaduto e i suoi responsabili" ha spiegato ancora la proprietaria. "In questi anni, non hanno mai avuto nei nostri confronti una parola di solidarietà. E questo è inaccettabile".

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