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Casa Savoia, la svolta dopo mille anni: l’erede “al trono” sarà una donna, la 16enne Vittoria

La decisione di dare l’addio alla legge Salica è di Vittorio Emanuele e del figlio Emanuele Filiberto, che commenta: “Triste vedere ora qualcuno che vuole allontanarsi dalla famiglia Windsor: reale o no, una famiglia”. In marzo prevista la prima uscita pubblica della 16enne Vittoria, l’erede designata.
A cura di Biagio Chiariello
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Addio legge Salica. Oggi sarà comunicato per scritto alle sorelle dopo una telefonata in serata, alla Consulta dei senatori del regno e agli Ordini dinastici, un cambio delle regole di successione che era tempo di aggiornare“.Ad affermarlo sono Vittorio Emanuele di Savoia e il figlio Emanuele Filiberto, rendendo pubblica la storica decisione di eleggere come capo del casato – e quindi potenziale erede al trono – Vittoria, 16 anni, primogenita tra le due figlie del principe. La svolta arriva dopo mille anni di storia.  “In realtà Clotilde ed io potremmo ancora avere un maschio — ha spiegato Emanuele Filiberto al Corriere della Sera —. Ma di certo era anacronistico, in una società che vuole riconoscere la parità di genere, pensare che in Casa Savoia si discriminassero le donne“. Può suonare strano anche parlare di successione al trono al giorno d’oggi, in una Repubblica, ma i Savoia ci sono ancora e vogliono innovarsi.

“Mai dire mai — dice infatti il principe riguardo alla possibilità di vedere un giorno Vittoria con indosso la corona — e intanto si tratta di guidare verso il futuro un casato con mille anni di storia, gli ordini dinastici, le charities. Poi ci sono i rapporti con gli altri casati: mio padre comunicherà la svolta a case reali regnanti, e non. Il rapporto è stretto con re Felipe di Spagna, l’erede Leonor e Sofia sono quasi coetanee di Vittoria e Luisa, e poi con Belgio, Svezia, Norvegia, Alberto di Monaco e i Windsor. Triste vedere ora qualcuno che vuole allontanarsi dalla famiglia Windsor: reale o no, una famiglia”.

La possibile futura ‘regina’, Vittoria, si è ovviamente sentita sorpresa dalla decisione del padre e del nonno, Vittorio Emanuele, figlio di Umberto II, il “re di maggio” che lasciò l’Italia dopo il referendum Monarchia-Repubblica: “La prima cosa che mi ha chiesto è stata ‘papà, dovrò studiare di più?‘ – ha raccontato Emanuele Filiberto -. Le ho detto che l’aiuterò. Anche se sogna l’arte, la moda, mentre la piccola Luisa vuole fare la Nunziatella, l’Accademia militare: ha una passione per Esercito, Polizia, Nuclei speciali”.  La sua prima uscita ufficiale nel nuovo ruolo sarà il prossimo 14 marzo ad Altacomba: “Per lei la priorità deve restare lo studio. Meno male che c’è Clotilde che è severa nel gestire orari delle uscite con gli amici,e tempo con il telefonino!”, ha aggiunto Emanuele Filiberto spiegando che per lui la consapevolezza di essere l’erede è avvenuta già da bambino: “Avevo 5-6 anni, vennero a Ginevra dei monarchici e quando presero il pulmino per tornare in Italia dissi ‘salgo anch’io’. Mi dissero che no, io non potevo andare in Italia”.

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