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Equitalia, basta cartelle pazze: servizio telematico per fermarle

Ecco come funziona il nuovo sistema telematico promosso dal riscossore per bloccare le cartelle relative a pagamenti non dovuti.
A cura di Redazione
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Cartelle pazze? Notifiche choccanti da migliaia d'euro senza motivo? Equitalia, il riscossore delle cartelle esattoriali per molti Comuni e per l'Agenzia delle Entrate promette ora una soluzione per fermare ogni inghippo burocratico del genere. Il riscossore ha difatti attivato sul proprio sito un nuovo servizio telematico che consente ai contribuenti di inviare la richiesta di sospensione della cartella comodamente dal proprio computer. La richiesta online si aggiunge alle altre modalità di presentazione della domanda già operative: allo sportello, via fax, via e-mail oppure tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Si può richiedere la sospensione della riscossione direttamente a Equitalia in caso di annullamento del debito da parte dell'ente creditore, di un pagamento già effettuato o di una sentenza favorevole. "Grazie a Equitalia, il fenomeno delle cartelle pazze è ormai relegato al passato – dichiara l'amministratore delegato dell'azienda, Benedetto Mineo -. In questi anni siamo riusciti a perfezionare i nostri sistemi informatici per evitare quelle situazioni ‘eccezionali' che sostanzialmente si sono verificate prima della nascita di Equitalia, in cui si riscontravano divergenze tra i dati forniti dagli enti creditori e quanto riportato nelle cartelle notificate ai contribuenti. Qualche problema si può ancora verificare quando l'ente fornisce a Equitalia informazioni errate o parziali, o quando omette di comunicare eventuali cancellazioni del debito. Per evitare disagi abbiamo ampliato i nostri canali di assistenza intervenendo su questi disguidi non imputabili alla nostra attività e oggi è possibile risolvere la situazione anche dal computer di casa, senza dover andare allo sportello".

Ma come funziona il nuovo meccanismo telematico? Presto detto. Il cittadino che ritiene non dovuti gli importi richiesti dall'ente creditore tramite qualsiasi documento notificato dagli agenti della riscossione (cartella, avviso o atto di procedura cautelare/esecutiva), può rivolgersi direttamente a Equitalia per chiedere la sospensione della riscossione che può essere richiesta quando il contribuente ha già pagato il tributo prima della formazione del ruolo (l'elenco dei debitori trasmesso a Equitalia dagli enti), ha ottenuto una sospensione dell'ente o del giudice, una sentenza favorevole oppure può dimostrare qualsiasi altra causa, prevista dalla norma, che rende inesigibile il credito. La domanda va inviata entro 90 giorni dalla notifica dell'atto per cui si chiede la sospensione. Equitalia sospende ogni attività di riscossione e invia tutta la documentazione all'ente creditore il quale verifica la correttezza della documentazione presentata e comunica l'esito sia al contribuente sia a Equitalia per l'eventuale annullamento della cartella. Se dopo 220 giorni dalla presentazione della domanda l'ente creditore non fornisce riscontri, le somme contestate vengono annullate di diritto. Con il nuovo canale telematico, senza la necessità di registrazione, basta entrare nel box "Sospendere la riscossione" e inserire nell'apposito modulo online i propri dati e quelli dell'atto per cui si presenta la domanda allegando tutta la documentazione che giustifica la richiesta di sospensione e copia di un documento di riconoscimento valido.

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