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Cartabellotta (Gimbe) a Fanpage: “Lockdown abbatterebbe contagi, ma senza tracciamento non basta”

Un lockdown ora non solo sarebbe inapplicabile per ragioni economiche ma rischieremmo addirittura di non poter beneficiare dei suoi effetti sul lungo termine perché manca il tracciamento dei contatti, lo ha spiegato il Dott. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe intervenuto durante la diretta live di Fanpage.it su YouTube per fare il punto sulla situazione epidemica nel nostro Paese,
A cura di Antonio Palma
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L'Italia è ormai alle prese con la terza ondata di contagio covid con tutte le curve in risalita ma ora un lockdown non solo sarebbe inapplicabile per ragioni economiche ma rischieremmo addirittura di non poter beneficiare dei suoi effetti sul lungo termine perché manca il tracciamento dei contatti, lo ha spiegato il Dott. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe intervenuto durante la diretta live di Fanpage.it su YouTube per fare il punto sulla situazione epidemica nel nostro Paese. "Siamo riusciti fino a metà febbraio a ridurre gli attualmente positivi a meno di 400mila con un'importante ridimensionamento dei ricoveri covid in terapia intensiva e degli ospedalizzati" ma "Adesso, complici anche le varianti che ci sono piovute addosso in maniera imprevedibile, stiamo vedendo una risalita di tutte le curve" ha spiegato Cartabellotta. L'Italia dunque sta vivendo una vera e propria "terza ondata che si sta innestando durante la fase di discesa della seconda".

Eppure ora "il lockdown non è praticabile sia per ragioni economiche e sociali" sia perché "non saremmo in grado di goderci i benefici" ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe. Anche se "chiudere tutto per tre settimane permetterebbe di abbattere i numeri del contagio", gli effetti verrebbero vanificati presto "se il sistema di tracciamento non funziona, l'app immuni è finita nel dimenticatoio e i controlli su mezzi pubblici e nel flusso degli ingressi alle frontiere sono scarsi". "A livello Paese serve un potenziamento dei servizi" perché "tutta questa parte sui tracciamenti  ce la siamo dimenticati" ha spiegato Cartabellotta ricordando che anche "l'isolamento fiduciario domiciliare è una falla perché i contagi avvengono in famiglia", invece servirebbero i covid hotel.

"Il vaccino ha fatto immaginare che nel giro di qualche mese si potesse abbandonare la logica del contenimento ma la conquista della scienza bisogna trasformarla in un risultato di salute pubblica" ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe. Del resto a differenza della strategia Zero covid "che ha l'obiettivo di non far circolare il virus", "Tutti i Paesi europei hanno seguito la strategia della mitigazione continua cioè mantenere il livello della saturazione ospedaliera al di sotto di certi limiti". Una strategia che "nel medio lungo termine non paga" e che per ora però appare "molto difficile" da trasformare perché mancano i servizi necessari.

Quindi per ora "andremo avanti col sistema delle regioni a colori ma con restrizioni più anticipate". Del resto le curve del contagio  "sono risalite in maniera frammentaria e "in ogni regione il contributo alla crescita del contagio e non è omogenea in tutte le provincie, per questo noi abbiamo raccomandato subito di fare le micro zone rosse appena i casi salgono perché solo questo è efficace".  In questo momento "Rincorriamo il virus sia dal punto di vista della strategie sia perché il virus ha sempre tre settimane di vantaggio" e con le varianti che si diffondono più facilmente potrebbe peggiorare. Quindi "serve cambio di passo per vedere il virus col binocolo e non col lo specchietto retrovisore".

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