Carro armato spara a pollaio, l’ironia del web e la rabbia degli abitanti: “Lì vicino abitano bimbi”
Sono le 23 di mercoledì notte, il carro armato sbaglia mira, il perché sarà da accertare, e fa fuoco sull'allevamento di polli in località Vivaro a Pordenone durante l'esercitazione militare nel poligono di Cellina Meduna. Coinvolti i mezzi della Brigata meccanizzata Pozzuolo del Friuli, i lagunari di Venezia e un plotone di quattro Blindo Centauro (carri armati) del Genova Cavalleria. Fortunatamente, le granate erano prive di carica esplosiva, come si usa nelle esercitazioni, e quando hanno sfondato parte del tetto dell'allevamento causando la morte di molti volatili che si trovavano in linea di gittata, non hanno incendiato niente. I militari non si sono accorti dell'incidente e sono rientrati in caserma. La mattina seguente, la triste sorpresa per il titolare dell'allevamento.
E mentre sul web esplode la febbre di meme legate a questo curioso avvenimento, alcuni davvero esilaranti, nel piccolo comune l'evento "bellico" ha lasciato parecchi strascichi. E non tutti sono disposti a metterla sul ridere. A partire da Edoardo Da Re, l'imprenditore agricolo proprietario dell'allevamento, che ha prontamente avvertito la compagnia dei carabinieri di Spilimbergo non spiegandosi la strage di polli e gli insoliti squarci sul tetto. I militari dell'Arma, a conoscenza delle esercitazioni militari, hanno subito messo in correlazione gli eventi. Ora, stanno indagando sia la Procura di Pordenone, sia le Forze Armate che in linea collaborativa con le autorità giudiziarie di Stato hanno reso noto di aver avviato un'indagine interna per fare luce sugli avvenimenti: "l’attività (di esercitazione militare), regolarmente programmata era stata preceduta dalle previste comunicazioni riguardanti lo sgombero dell’area interessata", spiega lo Stato Maggiore dell'Esercito in una nota ufficiale, "la Forza Armata, oltre all'inchiesta aperta dalla Procura di Pordenone, ha prontamente avviato un'indagine interna per determinare con esattezza la dinamica dei fatti e garantire la massima collaborazione e trasparenza agli organi inquirenti".
Oggi, il titolare dell'allevamento è già al lavoro per sistemare i danni. La sua voce al telefono è sicura e schietta: "Non c'è tempo per le considerazioni sui fatti, qui bisogna lavorare e andare avanti". Rassegnazione e resilienza. Nonostante la nottataccia e la brutta sorpresa al mattino c'è ancora l'azienda agricola da mandare avanti che non può certo aspettare i verdetti giudiziari. I polli, il tetto da riparare, il sistema automatizzato di gestione avicola che ha fatto in modo che mercoledì sera nessun addetto fosse al lavoro nel capannone. Quindi, si lavora. Ci sono stati molti danni? "Quelli sì", è il commento di Edoardo Da Re, "per questo dobbiamo lavorare, più avanti si potrà parlare di quello che è accaduto".
Il sindaco Mauro Candido invoca la linea dura: "è stata messa gravemente a rischio la salvaguardia della pubblica incolumità. Nell'alloggio della medesima azienda abitano ben sei persone di cui due minorenni, grazie a Dio non ci sono stati danni a persone". Poi incalza, "si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile, anche e soprattutto a tutela delle Forze Armate con cui siamo sempre stati in ottimi rapporti, accertando se vi sono delle responsabilità puntuali. Non vorremmo fosse stato il gesto di qualche esagitato finalizzato a mettere in cattiva luce le forze armate stesse".
Poi, c'è l'insoddisfazione della cittadinanza: "la popolazione è esasperata dalla presenza di attività militari invasive, non solo collegate al poligono, vedasi esercitazioni degli elicotteristi e del vicino aeroporto, che generano disagio ed un notevole impatto ambientale, a fronte di un indennizzo irrisorio ed insignificante, che potremmo definire irricevibile, al Comune. Non sono al momento nemmeno previsti degli indennizzi per i costanti danni ai tetti degli edifici che, causa vibrazioni, debbono essere periodicamente manutentati, a spese dei privati cittadini".