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Carrara, il giallo del corpo mummificato su un capanno e la lettera a una ragazza: “Non cercatemi”

Il corpo trovato nei boschi di Noceto potrebbe appartenere a un certo Salvador, scomparso a luglio dopo aver lasciato una lettera a una ragazza: “Vado via, non cercatemi”.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Mentre proseguono le indagini della polizia sul cadavere mummificato ritrovato nei giorni scorsi da un cercatore di funghi  in un bosco alle pendici delle Alpi Apuane, sopra al borgo di Noceto, emergono due particolari inquietanti e meritevoli di approfondimento. A rivelarli Il Tirreno in un articolo a firma di Giovanna Mezzana, secondo cui il corpo non solo sarebbe stato rinvenuto in un terreno di proprietà privata, ma non si sarebbe trovato a terra, magari parzialmente coperto dalla vegetazione, bensì sul tetto di un capanno impiegato per riporre gli attrezzi.

I fatti risalgono a sabato scorso. A dare l'allarme, chiamando la polizia, è un giovane cercatore di funghi che ha appena avvistato il corpo nei pressi del sentiero escursionistico "del soldato". Sul posto si precipitano le forze dell'ordine, che rimuovono il cadavere e avviano le indagini del caso. Il giorno seguente nel vicino borgo di Castelpoggio non si parla d’altro. Si dice che il corpo è di un certo Salvador,  uno spagnolo di circa 56/57 anni che anni prima aveva acquistato il terreno per coltivarci degli alberi da frutto. L'uomo però era scomparso all'inizio di luglio e le ricerche fino a quel momento erano state vane.

Salvador era molto conosciuto nella zona e con il passare degli anni aveva imparato a farsi benvolere da tutti. Pare, sempre secondo quanto riferisce Il Tirreno, che negli ultimi giorni di giugno avesse consegnato una lettera a una ragazza chiedendole di aprirla due giorni dopo la sua partenza. Pare anche che nella missiva avesse scritto: "Vado via, non cercatemi".

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