Caronia, sul parabrezza le impronte di Gioele: riprende quota tesi dell’incidente mortale
Piccole impronte sul vetro anteriore interno dell'auto guidata nel suo ultimo viaggio, lo scorso 3 agosto, da Viviana Parisi. Per i poliziotti della Scientifica, che le hanno rilevate ieri sera nel corso di nuovi accertamenti sulla ‘Opel Corsa' di Viviana Parisi, potrebbero essere la prova che il piccolo è stato scaraventato dal seggiolino sul parabrezza, dopo l'incidente in galleria Turdi, in località Caronia (Messina), nei cui boschi sono stati ritrovati i corpi di Viviana Parisi e Gioele Mondello.
Dopo che l'esame con il luminol non ha dato esiti riguardo alla presenza di tracce di sangue, il ritrovamento delle piccole impronte sembra preludere altri scenari. Non è ancora possibile escludere che l'impatto tra la Opel di Viviana e il furgoncino degli operai sulla A20 non abbia prodotto lesioni gravi su Viviana e il piccolo passeggero, che non era assicurato al seggiolino. Riprende quota, dunque, l'ipotesi che Gioele potesse aver riportato gravi lesioni e che questo possa aver sconvolto mamma Viviana Parisi – già vittima di episodi di paranoia – fino a farle perdere il senso della realtà. Viviana, in questa prospettiva, sarebbe stata così sconvolta da credere che la fuga, per lei e il suo piccolo, poteva essere l'unico via di uscita.
Tutto da dimostrare. Anche perché quelle impronte potrebbero essere state lasciate per gioco o per caso, in qualunque altro momento. Intanto la famiglia Mondello continua a ribadire le proprie convinzioni. "Non voglio più sentir parlare di omicidio suicidio – ha detto Daniele Mondello in un video indirizzato al programma d'intrattenimento di Barbara D'Urso – Viviana non avrebbe mai toccato con un dito Gioele". Sempre in Tv, a Chi l'ha visto, gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello sono intervenuti per ripercorrere, insieme a Mariella Mondello, i giorni delle ricerche. "Non sapevamo che Viviana avesse scavalcato il guardrail e si fosse diretta nei boschi – ha detto la cognata della dj – avremmo potuto cercarla quella stessa notte, la prima che Viviana e Gioele passavano fuori casa. Non abbiamo potuto farlo, ma non lo ha fatto nessun altro, quella notte non ci sono stati sopralluoghi nel bosco. Forse avrebbero potuto essere salvati, forse li avremmo sentiti gridare o lamentarsi ".