Caro scuola, gli editori scongiurano aumento dei prezzi sui libri: “Incremento nel tetto di spesa”
Il generale aumento dei prezzi dovuto ai rincari dei costi dell'energia sfiora anche il ritorno a scuola degli studenti italiani. Il Codacons ha infatti lanciato un allarme riguardante un aumento dei prezzi di libri, quaderni, astucci, zaini e penne. Secondo l'ente, al netto dell'inflazione il rincaro potrebbe essere del 7% rispetto allo scorso anno. Ogni alunno, quindi, dovrebbe pagare 588 euro per poter tornare in classe.
L'Associazione italiana editori (Aie) ha voluto tranquillizzare con una nota le famiglie, sottolineando che non vi saranno rincari sui libri di testo. "Nell'anno in cui l'inflazione segna su base annua una crescita dell'8% – si legge – gli editori scolastici, nonostante il quasi raddoppio del prezzo della carta, contengono la crescita dei prezzi per i testi scolastici della scuola secondaria di primo e secondo grado dell'1,5%".
Secondo l'Aie, il prezzo dei libri è stato fissato a inizio anno e non può variare nel corso dei mesi. L'aumento rispetto al 2021 è stato deciso tenendo conto dell'inflazione programmata. Il tutto, giurano, resterà comunque nei limiti imposti dai tetti di spesa bloccati dal 2012. "Questo – sottolinea l'Aie – dimostra il senso di responsabilità degli editori. In questo clima di difficoltà complessiva, siamo impegnati a garantire a tutti i libri per iniziare l'anno scolastico".
Zanichelli ha sottolineato di aver sostenuto "costi elevatissimi" per produrre i testi utili alle scuole. "Non avevamo libri pronti – ha fatto sapere l'azienda – perché era difficile trovare anche la carta. Ci siamo riusciti e ora siamo impegnati nella distribuzione. Dal punto di vista dei libri, l'anno scolastico sarà senza sorprese per i consumatori, anche se la situazione per le aziende resta allarmante: il prezzo della carta continua ad aumentare e questo per forza di cose avrà prima o poi effetto sui costi futuri. Serve un credito d'imposta per la carta, come esiste per i quotidiani".
Gli editori mettono quindi in guardia su un futuro aumento dei prezzi, ma giurano che non riguarderà i libri di testo e che non è previsto per l'inizio dell'anno scolastico.