Caro benzina, dove costa meno fare il pieno: gli italiani in coda all’estero

Mentre il Governo cerca di correre ai ripari per far frante al caro benzina con il decreto Carburanti appena approvato da Mattarella, ai distributori i prezzi non accennano a diminuire. Così per gli italiani è corsa alla pompa dove costa meno fare il pieno di benzina e chi può espatria per fare rifornimento all’estero.
Con l’addio al taglio delle accise che hanno fatto lievitare nuovamente i prezzi di benzina e gasolio, infatti, da giorni sono tornate le code ai distributori di alcuni Paesi limitrofi, in testa San Marino ma anche in Slovenia.
Gli automobilisti che vivono a ridosso dei confini, infatti, non rinunciano al risparmio, anche dovendo fare qualche chilometro in più, e spesso la soluzione conviene decisamente. La meta più gettonata al momento è San Marino dove il governo locale non ha ancora armonizzato i prezzi dei carburanti a quelli italiani, come prevede un accordo tra i due Paesi, e tanti automobilisti nostrani ne approfittano.
Al momento infatti i prezzi per litro si aggirano fra 1,45 e 1,50 euro, decisamente vantaggiosi per chi abita tra le provincie di Rimini e Pesaro Urbino. Un vantaggio che però è destinato a durare poco visto che tra i due Paesi vige un accordo di buon vicinato in cui San Marino si impegna a stabilire sul proprio territorio a un prezzo dei carburanti “non inferiore a quello imposto o praticato in Italia nelle varie fasi della distribuzione”.
Nelle prossime settimane, dunque, con l‘esaurirsi delle riserve dei distributori locali, sarà sempre meno conveniente fare il pieno a San Marino. La differenza di prezzo con l’Italia resterà a causa dell’Iva, ma sarà minima.
Un’altra meta gettonata dagli automobilisti nostra è ora la Slovenia dove i residenti più vicini al confine friulano si recano per approfittare della differenza di prezzo, che resta nonostante gli sconti applicati dalla Regione. Nel Paese infatti i prezzi si girano sui 1,485 euro al litro che fanno gola agli italiani.
Per tutti gli altri automobilisti, invece, la speranza è di trovare ancora qualcuno che in Italia pratichi prezzi sotto 1,8 euro al litro in modalità self visto che in alcuni distributori si è già ampiamente superato 1,9 euro al litro.
“Non siamo speculatori. Con questo lavoro non si guadagna più. I prezzi li decidono le compagnie petrolifere” sottolineano i gestori delle pompe che, dopo le rassicurazioni del governo hanno deciso di congelare lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio per ora comunque è congelato