“Caro Babbo Natale, non ho più voglia di vivere”, e la prof risponde alla lettera: “Ci siamo per te”
"Come ogni anno, nell'atrio del nostro Politecnico un albero di Natale viene addobbato non solo di luci e decori natalizi, ma anche da tanti simpatici messaggi scritti dai nostri studenti: lettere indirizzate a Babbo Natale o ai docenti stessi con quasi sempre il desiderio di superare un esame. Quest'anno una lettera mi ha profondamente colpita".
Inizia così un post pubblicato su Facebook da una docente del Politecnico di Bari che ha voluto condividere sul suo profilo la richiesta di aiuto di uno studente o studentessa che ha affidato a un messaggio di poche righe la sua tristezza e il suo malessere.
“Caro Babbo Natale, vivere è diventato estenuante e non ho molta voglia di farlo. Non ho più voglia di combattere per ciò che desidero”, ha scritto l'autore o l'autrice della lettera lasciata sotto l’albero nell’atrio Cherubini del Politecnico di Bari, in via Orabona. Nessuna firma, chi ha scritto il messaggio ha preferito rimanere anonimo. "Se possibile, vorrei che ponessi fine alle mie sofferenze. Vorrei potermi addormentare e non svegliarmi più", aggiunge.
Il profondo disagio emerso in poche righe ha scosso la professoressa che sul foglio ha lasciato il suo numero di telefono e un messaggio: "Caro studente, la vita è un miracolo ogni giorno, ci siamo per te". Spera di trovare l'autore della lettera per cercare di aiutarlo.
"Ho pensato più volte se pubblicare o meno questo messaggio, – aggiunge la docente sui social – ma penso che sia l'unico modo per raggiungerti: caro studente, la vita è un "miracolo" ogni giorno, siamo tutti pronti ad abbracciarti e a parlare subito con Babbo Natale perché ti mostri la "bellezza" della tua età e la "sacralità" della tua vita".
Il post della docente ha raccolto tantissimi commenti di altri utenti che si sono complimentati con lei per non essersi voltata dall'altra parte ed essersi offerta di aiutare. Molti hanno lasciato anche un loro messaggio di incoraggiamento per l'autore. "Ringrazio Dio perché ci sono persone come lei, sensibile al grido di aiuto di questo ragazzo. Spero che possa contattarla presto", scrive un utente.
"Caro studente, mi dispiace che soffri e vorrei abbracciarti. Tutto passa e anche tu troverai la strada verso la pace e la gioia. Resisti. Un passo alla volta e sarai libero. Abbi fede e speranza", commenta un altro.
"Caro studente, come vedi in tanti vorrebbero poterti ascoltare per capire la tua sofferenza e aiutarti, non sei solo. – aggiunge una terza persona – Spero davvero che tu possa leggere le parole che ti stanno scrivendo in tanti e che questo ti dia la forza non solo di sperare in una possibile soluzione ma anche di poter parlare liberamente di quello che senti".