Carmelo, prof a 22 anni nella scuola in cui si è diplomato: “Gli attori della vostra vita siete voi”
Carmelo Giamboi sta per soffiare 23 candeline e, nonostante la sua giovane età, la sua è già una storia di successo e speranza, che arriva dal profondo sud, precisamente da Reggio Calabria. Classe 1999, una laurea nel cassetto in Ingegneria Industriale, curriculum Gestionale, e volontà di ferro, Carmelo è tra i più giovani docenti d'Italia. Ad ottobre scorso, a 22 anni e cinque mesi, sale in cattedra in una classe dell'istituto scolastico reggino "Augusto Righi", dove si era diplomato appena tre anni prima. La preside gli ha affidato la cattedra di Scienze della Navigazione Aerea. "Davvero?", chiedono gli alunni al suo ingresso in classe. "Sì, sono proprio io, sono il vostro nuovo insegnante", risponde il 22enne, imbarazzato ed entusiasta al tempo stesso.
Gli ostacoli come alleati
Carmelo Giamboi è un giovane come tanti, ma con un sogno grande: diventare, un giorno, l'accountable manager di un aeroporto. Chissà, magari forse proprio quello della città che l'ha visto nascere. Così comincia il suo percorso di studi universitari e ci mette tutto l'impegno, passando molte ore al giorno sui libri. Ha i social ma non li usa e si concede qualche ora di libertà soltanto nel fine settimana. Nella primavera del 2020 arriva la pandemia, ma nemmeno questo sembro distrarlo. Anzi, è un motivo in più per limitare le uscite e concentrarsi sullo studio. "Da ogni situazione spiacevole – dice – bisogna imparare e a guardare il lato positivo". E lui l'ha fatto. Carmelo ha fame di vita e di futuro, si laurea in soli due anni e otto mesi.
La chiamata della preside
Subito dopo si riscrive all'università, vuole pure la laurea magistrale. È ottobre, Carmelo sta seguendo le lezioni, squilla il telefono. Dall'altro capo è la preside dell'istituto "Augusto Righi", Maria Daniela Musarella. "Carmelo, c'è una cattedra vacante", gli dice. Il giovane è spiazzato. "Vorremmo che insegnassi Scienze della Navigazione Aerea qui da noi", continua la dirigente. Carmelo s
alta dalla sedia, ma poco dopo è già in viaggio verso l'istituto, dove soltanto tre anni prima si era diplomato. "È stata una grande soddisfazione per me e per la mia famiglia – dice il 22enne a Fanpage.it – ma anche per i professori universitari che mi hanno seguito in questo duro percorso". Qualche giorno dopo essersi insediato Carmelo riceve una foto del 2018 che lo ritrae insieme a un ragazzino, sono seduti fianco a fianco nel simulatore di volo. Quel ragazzino oggi è un suo alunno, era andato in visita nell'istituto in una delle giornate dedicate all'orientamento scolastico quando frequentava la terza media e Carmelo, in quella occasione, aveva fatto da Cicerone alla classe. Quattro anni dopo sono tornati nel simulatore e hanno rifatto la foto con le stesse pose di quel giorno.
L'impegno e la voglia di fare
Da ottobre Carmelo continua a dividersi tra l'insegnamento e lo studio. Dal lunedì al mercoledì tiene lezioni di Scienze della Navigazione aerea a Reggio Calabria, poi si dirige a Rende, sede dell'Università della Calabria, dove studia per tutta la settimana. Chi lo conosce non si meraviglia della sua caparbietà. Da adolescente Carmelo aveva problemi di peso che lo facevano sentire a disagio, ma un giorno d'aprile di sei anni fa, di punto in bianco, decide di mettere fine a quello stile di vita in cui non si riconosceva. In pochi mesi perde 35 chili e finalmente si guarda allo specchio con entusiasmo. "Quel percorso di dimagrimento mi ha aiutato fisicamente e mentalmente – spiega il giovane -, ritrovare la fiducia in se stessi è importante". Da quel momento ha capito che sarebbe stato di capace di cambiare il suo destino e diventarne artefice.
L'appello ai giovani
Carmelo sa di essere una persona fortunata, ma è anche cosciente del fatto che la fortuna, a volte, va aiutata. Per lui la pandemia ha rappresentato un motivo in più per chiudersi in stanza e studiare, per tanti suoi coetanei, invece, la pandemia ha rappresentato un periodo buio, costellato di paure e cadute. "Il fallimento – dice ancora il giovane insegnante – non è il contrario di successo, ma è parte di esso. Ai giovani che non sanno più come riavviare il motore della vita dico: provateci, fissatevi un obiettivo, soffrite, senza sofferenza non c'è risultato. Gli attori della vostra vita siete voi, dovete scrivervi il futuro".