Carmela Melania Rea: ieri a Somma Vesuviana una fiaccolata in sua memoria
Un giorno di commozione e preghiera per la cittadina di Somma Vesuviana, quello di ieri. Proprio qui è cresciuta Melania Rea, quella ragazza sorridente che fa capolino dalle prime pagine dei giornali di cronaca per essere stata brutalmente uccisa lo scorso 18 aprile; quella donna, madre della piccola Vittoria e moglie del caporal maggiore Salvatore Parolisi, ieri avrebbe compiuto 29 anni. Per tenere in vita il suo ricordo, le amiche e la famiglia hanno deciso di organizzare una fiaccolata in sua memoria ma soprattutto per chiedere che venga fatta luce su una vicenda che, dopo un mese, presenta pochissimi punti fermi.
Ad aprire il corteo, che si è mosso dalla Chiesa di Santo Spirito dopo una cerimonia religiosa e fino all'abitazione dei Rea, c'era un grande striscione con la foto di Melania e la frase "Nessuno dimenticherà mai il tuo sorriso". A partecipare alla cerimonia, oltre all'autorità del paese, c'erano il marito Salvatore Parolisi, il fratello Michele Rea, la signora Vittoria e il padre di Melania, Gennaro Rea. E' stato proprio il padre di Melania a concedersi ai cronisti, durante la giornata di ieri. Pensando ai compleanni passati, Gennaro Rea ha ricordato che Melania ci teneva a festeggiare questa festa con la sua famiglia: quando lei non riusciva a tornare a Somma Vesuviana erano i genitori ad andare a Folignano.
Chi ha ucciso Carmela Melania Rea?
Gennaro Rea fa riferimento anche alle indagini, che sembrano essere ad un punto morto: la svolta stenta ad arrivare e l'attesa diventa sempre più snervante. Inevitabile, infine, parlare di lui, Salvatore Parolisi: i rapporti tra il caporal maggiore e la famiglia Rea si sono raffreddati non poco da quando sono stati scoperti i ripetuti tradimenti dell'uomo. Questo è quanto avrebbe dichiarato Gennaro Rea all'Ansa: "la fiducia si è affievolita, ma c'è comunque, la normalità dei rapporti. Normalità tra virgolette." poi aggiunge "Lo dobbiamo fare per forza, per la piccola Vittoria". Insomma. come è inevitabile che sia, ogni giorno che passa diventa più difficile per la famiglia Rea e soltanto la certezza che venga fatta giustizia in tempi brevi potrebbe rendere più sopportabile il peso del dolore.