Caritas, sempre più italiani chiedono aiuto a causa della crisi
La crisi in Italia non arretra. Anzi. I centri d'ascolto della Caritas italiana tengoo il termometro del disagio sociale e testimoniano che sono sempre più gli italiani a chiedere aiuto. Per la precisione circa il 16% la percentuale degli italiani in più lanciano l'sos. Una situazione di disagio che si allarga anche all'area sociosanitaria, con la rinuncia a visite e cure mediche per non sottrarre le poche risorse disponibili alla lotta per la ‘sopravvivenza'. Il 36% lamenta una situazione di grave indigenza, il 33% denuncia la mancanza di un lavoro oppure un'occupazione precaria, il 10% ha problemi abitativi poiché sotto sfratto o senza casa e ben il 44% si dice bisognoso di cibo, farmaci, abiti necessari a sopravvivere.
La Caritas indica il profilo di "tipologie sociali emergenti a forte rischio di povertà ed esclusione sociale": adulto, fra i 40 e 50 anni improvvisamente disoccupato dopo una vita di lavoro regolare. Oppure giovane che lavora a tempo determinato, collaborazioni occasionali, lavori stagionali e cambia ogni volta settore e mansione. E ancora: piccoli imprenditori alle prese con bancarotte, fallimenti, crollo del mercato, usura, debiti; migranti senzalavoro; anziani con figli e nipoti disoccupati a carico. "Nel contesto sociale di questi nostri tempi, con una crisi economica che sembra non passare mai, vengono colpite sempre piu' duramente ampie fasce di popolazione – sottolinea il presidente della Caritas italiana, monsignor Giuseppe Merisi – e la Chiesa è chiamata a moltiplicare gli sforzi e a verificare il modo di intendere il servizio delle Caritas nei diversi territori".