Carezze e massaggi in aula: arrestato per molestie sessuali prof 50enne di un liceo di Ciriè, nel Torinese

È stato arrestato e posto agli arresti domiciliari dai militari della compagnia di Venaria Reale (Torino) il professore dell’Istituto Superiore Fermi Galilei di Ciriè, indagato per molestie e violenze sessuali nei confronti di alcuni suoi studenti. Il caso, delicato e complesso, è esploso due mesi fa in seguito alla denuncia di alcuni genitori, dando il via a un'inchiesta che ha portato prima all'allontanamento del docente, 50enne, dalla scuola e poi alla sua definitiva sostituzione.
Le accuse mosse contro di lui hanno suscitato scalpore e preoccupazione nella comunità scolastica, aprendo un acceso dibattito sull'opportunità di maggiori controlli all'interno degli istituti.
La misura restrittiva è stata disposta nei giorni scorsi dalla Procura di Ivrea, che ha coordinato l’attività investigativa condotta dai carabinieri della Tenenza cittadina. A pesare sulla decisione sono state le numerose testimonianze raccolte nel corso dell’inchiesta: circa quaranta studenti sono stati sentiti in modalità protetta dagli inquirenti e le loro deposizioni avrebbero confermato una serie di atteggiamenti inappropriati da parte del docente.
Tra le accuse emergono contatti fisici ingiustificati, come carezze e massaggi in aula, che avrebbero generato disagio e inquietudine tra gli allievi. Tuttavia, dai racconti degli studenti è emersa anche una figura professionale competente e capace, con una solida preparazione didattica, un elemento che non gli ha comunque evitato il coinvolgimento in questa grave vicenda giudiziaria.
Le indagini proseguono per far piena luce sulla vicenda e stabilire eventuali ulteriori responsabilità.
Un altro aspetto sotto esame riguarda la diffusione di alcuni filmati che sarebbero stati realizzati dagli studenti all'insaputa del professore, su suggerimento di una terza persona, con l'intento di raccogliere prove contro il 50enne. La persona che avrebbe dato l'input per queste registrazioni è ora a sua volta indagata per violazione della privacy, poiché ha diffuso i video senza il coordinamento delle forze dell'ordine. I carabinieri hanno sequestrato i suoi dispositivi elettronici, compresi pc e telefoni, per analizzare il materiale condiviso sui social. A denunciarlo è stato uno dei genitori, il cui volto comparirebbe in uno dei video diffusi online.