Carabiniere accoltellato a Torino durante rapina, fermato 16enne: “Cercavo solo di scappare”
Ha 16 anni uno dei rapinatori fuggiti dopo aver accoltellato un carabiniere intervenuto, fuori servizio, per sventare il furto in una farmacia di Torino. Il giovane rapinatore si è presentato questa mattina spontaneamente al commissariato di polizia Madonna di Campagna raccontando l'accaduto prima di essere fermato dai carabinieri. Poco dopo si è presentato in una caserma della periferia anche il complice del giovane, un 18enne.
Le condizioni del militare, Maurizio Sabbatino, 53 anni, ricoverato all'ospedale Giovanni Bosco da ieri, sono stabili: stando a quanto si apprende è fuori pericolo grazie a un'operazione durata tre ora. È stato colpito da tre coltellate al torace e una alla gamba, in una dinamica che ha ancora molti punti da chiarire e sulla quale sono al lavoro i carabinieri di Torino. Stando a quanto ricostruito finora sembra che i due malviventi abbiano provato un colpo alla farmacia comunale 12 di corso Vercelli a Torino dove in quel momento si trovava proprio il brigadiere della Sezione antidroga della vicina compagnia carabinieri Oltredora. Il militare ha visto uno dei malviventi armato, di quella che poi si è rivelata essere una scacciacani, e ha provato a fermarlo riuscendo anche a disarmarlo, ma è stato in quel momento che il complice gli si è scagliato contro colpendole con quattro fendenti. I due, presi i soldi in cassa, sono poi fuggiti in sella a uno scooter. A sferrare le coltellate sarebbe stato proprio il 16enne che si è costituito questa mattina.
Il minore è accusato di tentato omicidio e rapina aggravata ma si è giustificato dicendo che stava solo cercando di fuggire. "Ho cercato solo di divincolarmi per scappare", ha raccontato davanti alla procuratrice dei minori Emma Avezzù accompagnato dal padre e dall'avvocato. Fuggito in scooter dopo l'aggressione, il 16enne è tornato a casa e ha raccontato tutto al padre e su suo consiglio ha deciso di costituirsi. Il giovane si trova ora in stato di fermo in un Centro di Prima Accoglienza.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della regione Piemonte che in un post condiviso sulla propria pagina Facebook ha espresso la propria vicinanza alla famiglia del carabiniere ferito: "Questa notizia ci riempie di tristezza. Ci stringiamo alla famiglia del brigadiere dei carabinieri che pur essendo fuori servizio non ha esitato a mettere la propria vita in pericolo per sventare una rapina – ha scritto il governatore piemontese – speriamo con tutto il cuore che le sue condizioni migliorino". Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha voluto indirizzare ai famigliari dell'uomo e al comandante generale dell'Arma dei carabinieri Teo Luzzi il proprio pensiero: "Nel gesto coraggioso, altruista e ispirato dal profondo senso del dovere del Brigadiere riconosco i valori espressi dall'Arma dei Carabinieri ogni giorno al servizio dei cittadini e del Paese – le parole del ministro – a lui l'augurio di una pronta guarigione".