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“Cara nonna, ti abbiamo protetto e ora che finalmente sei stata vaccinata continueremo a farlo”

Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di Adriano: “Un anno fa più o meno iniziava un incubo dal quale tutt’ora proviamo a svegliarci senza riuscirci. Essere ragazzi e vivere con una nonna in casa non è facile. Oggi lei ha raggiunto questo importante obiettivo. Eppure da parte nostra non è calata e non calerà l’attenzione. Continueremo a non abbracciarla ma a mandarle i baci con la mano da qualche metro. Forse possiamo dire di aver fatto anche noi qualcosa per i nostri nonni”.
A cura di Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo da un nostro lettore, Adriano:

"Un anno, 365 giorni, 8760 ore, 525600 minuti.

Un anno fa più o meno iniziava un incubo dal quale tutt'ora proviamo a svegliarci senza riuscirci. Essere ragazzi e vivere con una nonna in casa non è facile. Ogni azione sbagliata potrebbe porre fine alla sua vita. Ogni uscita spensierata, ogni giorno vissuto senza attenzione e rigore può portarti ad essere contagiato e quindi a contagiare chi ti ha cresciuto. Quando è iniziata la pandemia, a marzo 2020 non si sapeva nulla del Covid, sapevamo solo che dovevamo stare attenti. Io e mio fratello sapevamo di non poterci permettere errori, nemmeno uno. La vita è così… Prima ti fa l'esame, poi ti insegna la lezione. Stavolta però, non potevamo presentarci all'esame perché non passarlo ci sarebbe costato un prezzo troppo alto. Così è iniziata la reclusione forzata.

Abbiamo passato un inverno e poi una primavera e poi una parte di estate chiusi in una camera di 10mq tra partite alla play e allenamenti ognuno su una mattonella, incrociati per non scontrarci. Non abbiamo mai portato fuori il cane, non siamo mai andati a fare la spesa, non siamo andati a correre nei parchi. Poi è arrivato settembre e con questo le prime angosce inevitabili. La scuola in presenza, il lavoro in presenza, gli studi e le attività che non puoi non fare perché intanto il mondo va avanti e se non sali su certi treni resti impantanato nel nulla. E quindi inizi a guardare negli occhi della gente la diffidenza. Quasi come se ti facessero pesare il fatto di uscire di casa. Eppure sei costretto a farlo, devi continuare a vivere se vuoi un futuro. Sai che non puoi fare altro che affidarti a Dio se ci credi o alla fortuna se credi in quella. Devi sperare ogni mattina di tornare la sera senza aver contratto il virus.

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Poi iniziano le campagne di vaccinazione. Prenoti il vaccino a tua nonna, fa il primo, il richiamo e poi la vedi sorridere spensierata dopo un anno. Sì perché lei, proprio lei che da bambino ti proteggeva dai mostri, ora che sei un uomo vuole avere la presunzione di essere superiore al Covid. Eppure ha paura anche lei, glielo vedi negli occhi anche se non lo dice. E allora dopo tutto, quando la vedi sorridere, una lacrima di gioia esce anche a te. Te ragazzo che hai fatto tutto quello che potevi per chi nella vita per te ha fatto tutto quello che poteva. In fondo penso che questa volta abbiamo dimostrato a chi ogni giorno denigra i giovani dandogli degli irresponsabili che anche noi sappiamo essere riconoscenti a chi ci ha donato la vita, che anche noi sappiamo sacrificare tutto per un sogno, avere nostra nonna con noi ancora, vederla vaccinata. Oggi nonna ha raggiunto questo importante obiettivo. Eppure da parte nostra non è calata e non calerà l'attenzione. Continueremo a non abbracciarla ma a mandarle i baci con la mano da qualche metro. Forse possiamo dire di aver fatto anche noi qualcosa per i nostri nonni. Grazie nonna che ci hai donato la vita, abbiamo fatto di tutto per proteggere la tua. E un bacio all'altra nonna, che in una casa di riposo ha contratto il Covid e non ce l'ha fatta. Ora ci proteggi come un angelo. Grazie nonna Anna, il tuo sorriso è il nostro.

La tua famiglia".

Per scrivere alla redazione di Fanpage.it: segnalazioni@fanpage.it

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