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Capotreno accoltellato, l’aggressore: “Malinteso sul biglietto, lui mi ha manganellato e ho reagito”

“Ho accoltellato il capotreno ma dopo che lui mi ha colpito con il manganello” ha detto il 21enne arrestato al Gip, ricostruendo una storia diametralmente opposta a quella riferita dal capotreno. Il ragazzo ha detto che il biglietto lo voleva pagare ma ci sarebbe stato un fraintendimento perché non parla bene l’italiano e i toni si sarebbero alzati.
A cura di Antonio Palma
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Rosario Ventura
Rosario Ventura

"C'è stato un fraintendimento col controllore sul biglietto perché non parlo bene l'italiano, poi lui mi ha colpito con un manganello e io ho reagito" è questa la versione del 21enne arrestato due giorni fa per avere accoltellato il capotreno Rosario Ventura alla stazione di Genova Rivarolo dove il controllore voleva farlo scendere insieme alla fidanzata minorenne per mancanza del biglietto.

Il racconto del giovane di origine egiziana, Fares Kamel Salem al Shahhat, è avvenuto davanti la Gip durante l'udienza di convalida del fermo che si è tenuta nella mattinata di giovedì nel carcere di Marassi, dove il 21enne è rinchiuso con le accuse di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. L'indagato, che si era dato alla fuga dopo i fatti ma era stato rintracciato poco dopo dai carabinieri nei dintorni della stazione grazie alle testimonianze di altri passeggeri del treno, ha ammesso di aver accoltellato il capotreno ma sostenendo di aver agito per difendersi.

"Ho accoltellato il capotreno ma dopo che lui mi ha colpito con il manganello" ha detto il ragazzo al giudice per le indagini preliminari ricostruendo una storia diametralmente opposta a quella riferita dal capotreno. L'aggressore ha spiegato che il biglietto lo voleva pagare ma ci sarebbe stato un fraintendimento e i toni si sono alzati. Secondo l'uomo, ad alzare i toni sarebbe stata la fidanzata 16enne che avrebe avuto anche il coltello nella borsa. Poi sarebbe stato colpito dal controllore con un manganello e lo avrebbe accoltellato. "Non volevo, ma ero spaventato" avrebbe riferito al giudice.

Un racconto ora al vaglio degli inquirenti e del Gip che si è riservato di decidere la convalida del fermo e la custodia in carcere come chiesto dal pm che ha sottolineato la pericolosità del giovane perché potrebbe colpire ancora e per il pericolo di fuga.

Il capotreno aveva già confermato di aver avuto con sé una sorta di manganello, per la precisione un'asta allungabile che il ferroviere ha dichiarato ai carabinieri di avere sempre per difesa personale. L'uomo però ha negato fermamente di averlo usato, raccontando di essere stato bersagliato da calci, sputi e schiaffi da parte della minore a cui si è unito poi il 21enne. "Li ho fatti scendere e quando ho raggiunto il ragazzo che era sulla banchina, lui mi ha colpito con una testata sulla fronte mentre la ragazza ha continuato a darmi degli schiaffi sul volto, da dietro. A un tratto ho visto che il ragazzo aveva tirato fuori un coltello. Ho deciso così istintivamente di girarmi sul lato sinistro, dove ho ricevuto quattro coltellate" ha ricostruito il capotreno.

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