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Capotreno accoltellato a Genova, la Procura chiede il carcere per l’aggressore: “Può colpire ancora”

La Procura di Genova ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per il 21enne arrestato per aver accoltellato il capotreno Rosario Ventura, che lo aveva fatto scendere insieme alla fidanzatina 15enne perché entrambi senza biglietto che non volevano pagare. Secondo l’accusa, il giovane potrebbe colpire ancora. Oltre al pericolo di reiterazione del reato ci sarebbe anche quello della fuga.
A cura di Eleonora Panseri
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Rosario Ventura
Rosario Ventura

La Procura di Genova ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia cautelare in carcere per Fares Kamel Salem al Shahhat, il 21enne arrestato per aver accoltellato il capotreno Rosario Ventura, che pochi giorni fa lo aveva fatto scendere da un convoglio insieme alla fidanzatina 15enne perché entrambi erano senza biglietto e non volevano pagare.

Secondo la pubblico ministero Sabrina Monteverde, il giovane potrebbe colpire ancora, vista la disinvoltura con cui ha tirato fuori il coltello e lo ha usato. Oltre al pericolo di reiterazione del reato ci sarebbe anche quello della fuga.

Il 21enne, di origini egiziane, vive a casa della mamma della minorenne che era con lui a bordo del convoglio, che è stata denunciata, e non ha un contratto di lavoro regolare. Il ragazzo aveva presentato una richiesta di protezione internazionale.

Udienza di convalida dell'arresto fissata per domani, giovedì 7 novembre

L'udienza per la convalida dell'arresto è fissata per la giornata di domani, giovedì 7 novembre, davanti alla giudice Camilla Repetto. La magistrata deciderà se accogliere la richiesta della Procura o se disporre una misura attenuata. Non è detto che domani il minore, difeso dall'avvocata Barbara Squassino, risponda alle domande del giudice.

Il capotreno, soccorso dal personale del 118 e subito trasferito in codice rosso all'ospedale Villa Scassi, è stato dimesso con 14 giorni di prognosi e ora “sta bene”, come ha riferito l’ad di Trenitalia Luigi Corradi in audizione alla Commissione Trasporti della Camera.

Il racconto dell'aggressione: "Sputi e schiaffi, poi 4 fendenti"

In una nota diffusa dal Gruppo Fs, Venuta ha ripercorso i momenti dell'aggressione: "Li ho pregati di pagare il biglietto o di scendere. In quel momento, la ragazza mi si è avvicinata e ha iniziato a sputarmi addosso, sul petto per la precisione. Il ragazzo invece si è messo a sputare addosso a una signora che stava prendendo le mie difese. Mentre mi voltavo per verificare come stesse questa signora, la ragazza mi ha rifilato un calcio sulla schiena e uno schiaffo al volto".

"Sono sceso giù dal treno per raggiungere il ragazzo, nel frattempo sceso sulla banchina. Quest'ultimo, a quel punto, mi ha colpito con una testata sulla fronte, provocandomi una ferita, mentre la ragazza continuava a darmi degli schiaffi sul volto, da dietro. A un tratto, notavo che il ragazzo aveva messo una mano nella tasca, tirando fuori un coltello. Ho deciso così istintivamente di girarmi sul lato sinistro, dove poi ho effettivamente ricevuto quattro coltellate: una alla scapola sinistra e tre al braccio sinistro".

"All'inizio non mi ero reso conto che i fendenti mi avessero colpito, ero convinto che la giacca avesse attutito il colpo. Ero tranquillo, dal momento che non avvertivo dolore. Nel vedere i ragazzi che nel frattempo fuggivano, ho iniziato a rendermi conto che perdevo tanto sangue dalla manica della giacca. A quel punto, mi sono aperto la giacca vedendo una grande quantità di sangue: le gambe non reggevano più, così mi sono accasciato per terra. È in quel momento che qualche viaggiatore ha chiamato i soccorsi".

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