Capello bianco e tracce di saliva, i nuovi indizi per riaprire il caso unabomber
Una capello bianco e una traccia di saliva, sono gli indizi che potrebbero riaprire il caso unabomber italiano, il bombarolo seriale mai identificato che tra gli anni novanta e i primi anni duemila collocava in luoghi pubblici o aperti al pubblico ordigni esplosivi improvvisati e piazzati nei contenitori più impensabili, tubi, ovetti Kinder, barattoli di Nutella e uova, che hanno procurato lesioni e menomazioni a persone ignare.
Si tratta infatti reperti che hanno spinto ora due delle tante vittime di Unabomber a presentare una richiesta di riaperture delle indagini sull’attentatore insieme Marco Maisano, il giornalista che da decenni si occupa del caso. Si tratta di Francesca Girardi che aveva 9 anni quando, giocando sul greto del Piave, raccolse un evidenziatore giallo che le esplose tra le mani, e Greta Momesso che invece venne ferita dalla candela esplosiva nel duomo di Motta di Livenza.
I due reperti sono stati identificati proprio da Maisano che ha ottenuto l’autorizzazione dal procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, a esaminare reperti e documenti accumulati durante le indagini. Secondo il giornalista infatti oggi, con le attuali tecnologie, quei reperti potrebbero dare risposte circostanziate ai tanti interrogativi sul caso unabomber .
I reperti erano stati individuati dopo il sequestro dell’uovo esplosivo al supermercato “Il Continente” di Portogruaro e catalogati nei tanti faldoni dell'inchiesta. Qui li ha scovati Maisano che ha trasferito tutto lavoro di mesi su una serie podcast per OnePodcast che andrà online a novembre con rivelazioni esclusive. "È stata una sfida, alla fine siamo riusciti ad avere almeno la possibilità di poter riaprire il caso di Unabomber" ha commentato il giornalista.
Un risultato che fa felici le tante vittime di unabomber, spesso bambini. "Io ho il sospetto che gli attentati fossero iniziati ben prima del 1994. E poi un elemento è sfuggito agli inquirenti, la presenza di quelle tracce organiche rinvenute su alcune scene del crimine" ha sottolineato Maisano che ora spera che il magistrato ritenga opportuno chiedere al Gip la riapertura delle indagini.